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Nome scientifico: phasgonum viridissima.
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Nome in diletto dardaghese:
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Famiglia: tettigonidi (cavallette verdi), tetrigidi (cavallette nane) e acrididi (cavallette migratorie, più propriamente dette locuste). Le cavallette appartengono all’ordine degli ortotteri, classe insetti, phylum artropodi. Le cavallette verdi costituiscono la famiglia dei tettigonidi, le cavallette nane quella dei tetrigidi e le cavallette migratrici quella degli acrididi.
Area di diffusione: le cavallette si nutrono di vegetali e sono distribuite pressoché ovunque, sebbene siano più abbondanti nelle regioni tropicali e subtropicali del mondo.
Habitat o ambiente di vita:  : popolano i nostri prati in estate. Le cavallette si rinvengono negli ambienti più disparati, dal livello del mare fino a quote molto elevate. L'alimentazione è molto varia e per alcuni è rappresentata unicamente da vegetali; in realtà una buona parte di esse si nutre sia di vegetali che di resti animali; qualche gruppo è decisamente carnivoro.
Taglia: le cavallette adulte misurano dai 3 ai 13 cm di lunghezza
Aspetto fisico:  le cavallette adulte misurano dai 3 ai 13 cm di lunghezza. Le forme giovanili sono simili agli individui adulti, ma sono prive di ali; lo sviluppo avviene quindi attraverso una metamorfosi di tipo incompleto, che consiste semplicemente in un aumento delle dimensioni corporee e nell’acquisizione delle ali. Di queste ultime, il primo paio è coriaceo, il secondo membranoso e ripiegato a ventaglio. Alcune specie vanno incontro a cambiamenti stagionali della colorazione: sono verdi in alcuni periodi e rosse o brune in altri. I maschi possiedono organi stridulatori sulla superficie interna dei lunghi femori delle zampe posteriori o alla base del primo paio di ali; per strofinio contro altre parti del corpo, questi organi producono suoni caratteristici, diversi da specie a specie. Gli organi dell’udito presentano membrane timpaniche circolari e trasparenti, situate sull’addome o sugli arti posteriori.
Abitudini:  i maschi competono alternandosi nella produzione di uno stridio della durata di circa mezzo secondo. Maschi e femmine, invece, entrano in fase producendo un unico suono ritmato.
Riproduzione: le uova vengono deposte dalla femmina in grappoli appena sotto la superficie del suolo o alla base di qualche filo d'erba. Questi grappoli di uova sono protetti da una sostanza schiumosa che con l'aria si indurisce proteggendo le uova per tutto l'inverno. In primavera si ha la schiusa e dopo quattro mute, a maggio-giugno, si ha il l'individuo adulto. Le cavallette compiono una sola generazione l’anno. Le neanidi nascono scalarmente dalla fine di maggio alla fine di luglio, in funzione dell’altitudine e dell’esposizione. I primi adulti compaiono in luglio e si spostano in volo per brevi distanze. L’ovideposizione inizia in agosto in aree circoscritte, dette grillare, caratterizzate da terreni incolti, compatti, esposti a sud e dotati di pendenza, quindi meno soggetti a ristagni idrici. Le uova sono deposte in un numero variabile da 25 a 55, all’interno di una ooteca (o cannello), sono sovrapposte le une alle altre ed incollate da un secreto spugnoso. Ogni ooteca viene inserita all’interno di un foro prodotto nel terreno dalla femmina alla profondità di 3-4 cm. Le femmine di locusta depongono le uova in autunno, all'interno di buchi scavati nel terreno con l'estremità dell'addome; le uova si schiudono in primavera e gli individui giovani raggiungono la maturità in luglio o agosto. Specie normalmente non migratrici, possono diventare tali per necessità, ad esempio in caso di sovrappopolazione. In questo caso, prima della migrazione vanno incontro a profondi cambiamenti nella morfologia e nell'anatomia esterna. La più comune specie di locusta è la Locusta migratoria.
Curiosità:  nelle cavallette il terzo paio di zampe è particolarmente sviluppato per consentire i ben noti salti di cui questi insetti ortotteri sono capaci. Gli arti possono anche ospitare gli organi dell'udito e della produzione di suoni. Uno dei fenomeni più interessanti di questi insetti, sia dal punto di vista biologico che applicativo, è quello del gregarismo che porta alla formazione di orde migratrici costituite da un numero sterminato di individui.