L’ARCO SULLE NUBI |
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Venne il diluvio sulla terra – dice il libro della Genesi (6-9) – per la malvagità degli uomini. Ma c’era anche un uomo, “giusto ed integro, che aveva trovato grazia agli occhi del Signore”, Noè, lui e la sua famiglia. “Basta un uomo buono perché ci sia speranza” (Laudato si, 71).
L’arca, costruita da Noè, diventa un “Eden galleggiante”, dove ogni essere vivente è accolto e custodito, a due a due, per un anno intero, mentre le acque coprono la terra.
Quando Noè, per ordine del Signore, potrà uscire dall’arca, ritorna sulla terra di prima, per farla rivivere. Ma nel patto che Dio stabilisce con Noè c’è consapevolezza, nuova, che “l’istinto del cuore dell’uomo è incline al male fin dall’adolescenza”. Nonostante questo, Dio si impegna: “Non ci saranno più le acque per il diluvio, per distruggere ogni vivente” (9,8-15).
E’ l’impegno unilaterale, coraggioso, da parte di Dio, che impedirà all’uomo di distruggersi con le sue scelte sbagliate. Il patto riguarda tutti gli esseri viventi e la terra, “per tutte le generazioni future”. L’arcobaleno, che appare sulle nubi ne è il segno.
Gesù, dopo essere stato immerso nelle acque del fiume Giordano, sulle orme di Giovanni se ne va nel deserto (Marco 1,12-15).
Si immedesima e si fa carico del destino del suo popolo, Israele. Nel deserto Gesù va ad affrontare satana, l’unico nemico, quello che vuol fare di tutta la terra un deserto. E’ una discesa nei pericoli che minacciano l’uomo.
Gesù deve entrare nel dramma dell’esistenza umana, attraversarlo fino in fondo, per ritrovare la pecorella smarrita, caricarla sulle spalle e ricondurla a casa. La discesa di Gesù agli inferi, di cui parla il Credo, fa parte del Suo cammino. “Gesù è morto una volta per sempre in riferimento alla colpa, per ricondurci a Dio; nello Spirito andò a portare l’annuncio anche alle anime prigioniere che un tempo avevano rifiutato di credere, nei giorni di Noè” (I Lettera di Pietro 3,18-22). Nella tradizione rabbinica, i contemporanei di Noè sono visti come il prototipo di incredulità e disobbedienza.
Il deserto di Giuda fino a non molto tempo fa era popolato da “animali selvatici”, di giorno la capra selvatica e la gazzella, di notte lo sciacallo. Ma “il deserto è bello, soggiunse il piccolo principe. Ciò che abbellisce il deserto è che nasconde un pozzo in qualche luogo”. *(Commento del diac. Silvano Scarpat) |
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MERCOLEDÌ 24 VENERDÌ 26 DOMENICA 28 – II di Quaresima |
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MARTEDÌ 23 SABATO 27 – II di Quaresima |
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GIOVEDÌ 25 DOMENICA 28 – II di Quaresima Offerte: Per lavori Chiesa: NN € 100 |
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VIA CRUCIS Nel periodo quaresimale si celebra il rito della VIA CRUCIS: OPERE DI CARITA’ QUARESIMALI Il tempo di Quaresima ci invita anche alla carità verso i bisognosi. Due sono le iniziative quaresimali:
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IL POTERE NASCOSTO IN UN ABBRACCIO |
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Il Levitico è un libro di leggi, prevalentemente cultuali, al centro del Pentateuco nucleo fondativo d’Israele. Anticamente era il primo manuale di istruzione religiosa dei bambini ebrei. Fissa i criteri di appartenenza al popolo privilegiato, “stabile dimora” del Signore. |
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MERCOLEDÌ 17 – Inizio della Quaresima |
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MARTEDÌ 16 |
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GIOVED 18 – Santa Messa con imposizione delle Ceneri DOMENICA 21 – Santa Messa con imposizione delle Ceneri |
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MERCOLEDI’ DELLE CENERI Mercoledì prossimo 17 febbraio è il mercoledì delle Ceneri, inizio della Quaresima. Giorno di magro e di digiuno. La santa Messa con l’imposizione delle Ceneri sarà a Budoia
OPERE DI CARITA’ QUARESIMALI Il tempo di Quaresima ci invita anche alla carità verso i bisognosi. Due sono le iniziative quaresimali: |
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LA PREGHIERA DI GIOBBE E DI GESÙ |
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Il libro di Giobbe è un’altra perla della Sacra Scrittura. *(Commento del diac. Silvano Scarpat) |
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MERCOLEDÌ 10 Offerte: pro chiesa N.N, € 10. |
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MARTEDÌ 9 Offerte: Matrimonio Zambon Fabio Biso e Maria Amelia |
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GIOVEDI 11 – Giornata Mondiale del Malato DOMENICA 14 – VI del Tempo Ordinario Offerte: Funerale Sarri Rino € 150, Fort Norina e figlio € 100, In memoria di Saccon Vittorio € 500 |
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Giovedì 11 febbraio si ricorda la Era l'alba dell'11 febbraio 1858 e Bernardetta si era recata in prossimità della grotta di Massabielle. sulle sponde del torrente Gave. La Santa Messa viene celebrata a Santa Lucia alle ore 17,00 |
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NELLA SINAGOGA DI CAFARNAO |
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Mosè fu il primo dei profeti (Deuteronomio 18,15-20): le parole che il Signore gli consegnò furono scritte su pietra. Egli era figura di Colui che doveva venire. “Come per tramite di Mosé fu promulgata la legge, così per tramite di Gesù incominciò ad esistere la dimostrazione di quell’Amore che non si smentisce” (Giovanni 1,17). “Il Dio che a più riprese e in più modi parlò agli antenati servendosi dei profeti, alla fine ossia in questi giorni ha parlato a noi nella persona di un Figlio” (Ebrei 1,1s). |
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MARTEDÌ 2 - Presentazione di Gesù al Tempio (Candelora) MERCOLEDÌ 3 - San Biagio |
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MARTEDÌ 2 - Presentazione di Gesù al Tempio (Candelora) SABATO 6 – V del Tempo Ordinario |
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MARTEDÌ 2 - Presentazione di Gesù al Tempio (Candelora) DOMENICA 7 – V del Tempo Ordinario |
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MARTEDÌ 2 - FESTA DELLA PRESENTAZIONE DI GESU’ AL TEMPIO (CANDELORA) Martedì prossimo, ricorre la festa della Presentazione di Gesù al Tempio, popolarmente detta della Candelora. Dopo le sante Messe verranno benedette le candele nel segno di Cristo, luce del mondo e delle nostre vite nei seguenti orari: ore 17,00 a Dardago e a Santa Lucia SAN BIAGIO – BENEDIZIONE DELLA GOLA Verrà effettuata la benedizione della gola nei seguenti orari: BUDOIA - MERCOLEDI dopo la Messa delle ore 9,30 |
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SULLA RIVA DEL MARE |
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Dopo il battesimo nel fiume Giordano, Gesù prende la via del deserto, sulle orme di Giovanni il battezzatore.
Giovanni denunciava pubblicamente il comportamento di Erode Antipa, che conviveva con la moglie di suo fratello, Erodiade, figlia del re Areta di Arabia, mentre il marito stava a Roma alla corte imperiale. Giovanni viene arrestato e Gesù torna in Galilea (Marco 1,14-20). Non è una fuga: Gesù allarga lo spazio, aprendo un cerchio più ampio, un nuovo orizzonte. Scende al “mare di Galilea”, il principale bacino d’acqua dolce del paese, ricco di pesci e di attività. Va a cercare quelli che aveva conosciuto al seguito di Giovanni, che facevano i pescatori nei pressi di Cafarnao. Chiese che stessero con Lui, stabilmente. Egli, venuto dall’entroterra, dalle colline, si circonda di uomini del mare, esperti nel trascinare a riva le reti: “Se vi mettete al mio seguito, vi farò diventare pescatori di uomini”. Egli era venuto “per radunare i figli di Dio che erano dispersi”. E’ l’inizio del gruppo dei dodici. Gesù è buona notizia in tutta la sua persona: Dio ha strappato i cieli ed è entrato in questo mondo. “Il momento è arrivato, il regno di Dio è qui: ravvedetevi e abbiate fede in questa buona notizia”. San Paolo sviluppa questo stesso pensiero scrivendo ai cristiani di Corinto (I Corinti 7,29-31): “Il tempo si è ormai riavvolto”. Il verbo usato appartiene al linguaggio della vita di mare: il tempo “ammaina le vele”, come quando la nave sta per entrare in porto e si innalza la bandiera del paese che ti ospita. Con Gesù il cielo è già presente sulla terra, questo mondo cede il posto al mondo che viene, lo Spirito è all’opera, la colpa e la morte vanno scomparendo. “C’è una fonte di luce, il Signore Gesù, che illumina le diverse situazioni in cui ciascuno di noi si trova impegnato”. Il libro di Giona, al confine tra i libri profetici e gli scritti sapienziali, è una perla della Scrittura Sacra. Giona riceve dal Signore l’ordine di andare a predicare la conversione a Ninive, capitale dell’impero assiro, nemico di Israele, perché non venga distrutta. Giona non vuol saperne e sale su una nave per andare nella direzione opposta. Ma il Signore non si arrende. Ecco allora Giona, riportato indietro, sulle rive del fiume Tigri a predicare controvoglia: “Ancora quaranta giorni e Ninive sarà distrutta”. I niniviti non perdono tempo, si coprono di cenere e digiunano, dal re al più piccolo degli uomini e degli animali. Allora anche Dio si ravvede e la città è salva. Giona è disperato: sapevo che sarebbe andata così, “so che sei un Dio di tenerezza e di compassione, nobile d’animo, di grande amore, e che ti lasci impietosire!” (Giona 3,1-10). “Il desiderio più ardente degli uomini è proprio quello che non confessano neppure a sé stessi; ciò che inconsapevolmente desiderano più di ogni cosa è di essere perdonati” (F. Mauriac, Journal). Per l’umanità alla deriva c’è un bisogno assoluto di perdono. *(Commento del diac. Silvano Scarpat) |
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MERCOLEDÌ 27 |
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MARTEDÌ 26 SABATO 30 – IV del Tempo Ordinario DOMENICA 31 – IV del Tempo Ordinario |
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DOMENICA 31 – IV del Tempo Ordinario |
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Domenica prossima, 31 gennaio, si ricorda San Giovanni Bosco. |
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SIAMO INVITATI ALLE NOZZE DELL’AGNELLO |
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Samuele, alle soglie del primo millennio a.C., è una figura intensa e controversa. Introdusse, suo malgrado, in Israele l’istituto della monarchia. Portato al tempio di Silo appena svezzato, una volta all’anno sua madre, Anna, andava a trovarlo e gli portava un mantello nuovo. |
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MERCOLEDÌ 20 DOMENICA 24 – III del Tempo Ordinario |
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MARTEDÌ 19 SABATO 23 – II del Tempo Ordinario OFFERTE. Pro opere parrocchiali: |
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DOMENICA 24 – III del Tempo Ordinario |
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Domenica prossima, 24 gennaio, III del Tempo Ordinario, sarà celebrata la Domenica della Parola di Dio. |
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QUEL GIORNO, IN RIVA AL FIUME |
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Sulle rive dei fiumi di Babilonia uno sconosciuto, esiliato o figlio di esiliati, invita con tutte le sue forze a fidarsi del Signore: Lui ci ha portato qui perché possiamo rinascere; si è fatto deportare anche Lui con noi per esserci vicino: *(Commento del diac. Silvano Scarpat) |
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MERCOLEDÌ 13 DOMENICA 17 – II del Tempo Ordinario OFFERTE. Pro chiesa: NN€ 50. |
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MARTEDÌ 12 SABATO 16 – II del Tempo Ordinario DOMENICA 17 – II del Tempo Ordinario OFFERTE. Pro opere parrocchiali: |
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GIOVEDI 14 DOMENICA 17 – II del Tempo Ordinario |
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Il battesimo di Gesù nel Giordano. Affresco di Umberto Coassin. |
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IL GREMBO DI UNA DONNA PORTA IL DIVINO MISTERO |
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Al centro delle celebrazioni per la Natività del Signore, in una delle dodici sante notti tra Natale e l’Epifania, l’antifona d’ingresso prende inaspettatamente una significazione pasquale. |
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MARTEDÌ 5. BENEDIZIONE ACQUA, FRUTTA E SALE ** MERCOLEDÌ 6 – EPIFANIA DOMENICA 11 – BATTESIMO DEL SIGNORE |
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MARTEDÌ 5. BENEDIZIONE ACQUA, FRUTTA E SALE ** MERCOLEDÌ 6 – EPIFANIA SABATO 9 - BATTESIMO DEL SIGNORE DOMENICA 10 BATTESIMO DEL SIGNORE OFFERTE. Pro chiesa: In mem. Dedor Zambon Ida € 90. |
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MARTEDÌ 5. BENEDIZIONE ACQUA, FRUTTA E SALE ** DOMENICA 11 – BATTESIMO DEL SIGNORE OFFERTE: Per Chiesa: NN € 30 |
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AVVISO PER LABENEDIZIONE ACQUA, FRUTTA e SALE
Per evitare pericolosi contagi, si invitano i fedeli a portare da casa, oltre alla frutta ed al sale, anche una bottiglietta d’acqua. |
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DIO, NOSTRO FIGLIO |
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Gerusalemme e il tempio, nella chiara luce invernale, appaiono nella loro sfavillante bellezza. E’ la città di David e loro ne sono discendenti legittimi, sangue reale. Gesù è nato a Bethlèem. Ci sono due riti da compiere: pagare il riscatto per il primogenito maschio e offrire il sacrificio per la “purificazione” della madre. Non era necessario recarsi al tempio, ma loro ci vanno (Luca 2,22-40). |
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MERCOLEDÌ 30 GIOVEDÌ 31 – S. MESSA e TE DEUM di ringraziamento VENERDÌ 1 GENNAIO 2021 DOMENICA 3 GENNAIO |
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MARTEDÌ 29 DICEMBRE GIOVEDÌ 31 – S. MESSA e TE DEUM di ringraziamento VENERDÌ 1 GENNAIO 2021 SABATO 2 GENNAIO DOMENICA 3 GENNAIO 11,00 – Def.ti Ianna Alfredo, Angela e Chiara |
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LUNEDÌ - 28 Dicembre GIOVEDÌ 31 – S. MESSA e TE DEUM di ringraziamento VENERDÌ 1 Gennaio 2021 DOMENICA 3 Gennaio OFFERTE: Per Restauro Presepi: € 550, Per Chiesa NN € 400. |
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Buon ANNO da don Vito e don Kiran Maria è Regina della Pace, perché è la Madre del Principe della Pace, Gesù Cristo. |
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UNA STORIA DI HANUKKÀH |
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Narra una vecchia leggenda ebraica che quaranta giorni prima che nasca un bambino, in cielo viene scelta la sua sposa. Si creano due anime, e un angelo stabilisce la loro unione. Da quel momento in poi nessuna barriera può impedire il loro incontro e nessuna difficoltà può indebolire la forza del loro amore.
Giuseppe conosceva questa storia. Un giorno d’autunno, partì da Bethlèem, la sua città, verso nord.
Capitò a Nazareth, un paesino come gli altri, in Galilea: il suo nome significa fiore. Seppe che lì cercavano uno del suo lavoro. Fu facile per lui trovare una piccola casa, che si adattò con le sue mani.
Lungo il cammino verso la Galilea, soprattutto nelle notti, gli erano tornate in mente le parole delle Sacre Scritture, ripetute, pregate e imparate a memoria: |
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MERCOLEDÌ 23 GIOVEDÌ 24 – VEGLIA DI NATALE VENERDÌ 25 – NATALE DEL SIGNORE DOMENICA 27 – SANTA FAMIGLIA |
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17,00 – Novena di Natale e Santa Messa GIOVEDÌ 24 – VEGLIA DI NATALE VENERDÌ 25 – NATALE DEL SIGNORE SABATO 26 – SANTO STEFANO DOMENICA 27 – SANTA FAMIGLIA OFFERTE: Pro Seminario: € 120 |
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LUNEDÌ - 21 MARTEDÌ 22 e MERCOLEDÌ 23 GIOVEDÌ 24 – VEGLIA DI NATALE VENERDÌ 25 – NATALE DEL SIGNORE SABATO 26 – SANTO STEFANO DOMENICA 27 – SANTA FAMIGLIA OFFERTE: Pro Seminario: € 80 |
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Buon NATALE! A tutti i parrocchiani auguriamo di vivere in serenità questo periodo! |
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IN OGNI OCCASIONE, RINGRAZIATE |
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L’evangelista Giovanni fin dal prologo parla con commozione del suo maestro, che gli aveva fatto incontrare Gesù: “Venne un uomo mandato da Dio, il suo nome era Giovanni” (Giovanni 1,6-8). Portano lo stesso nome, lo chiama semplicemente Giovanni: è la voce, la lampada, l’amico dello Sposo. Gli esuli ritornati da Babilonia, saranno loro a ricostruire. |
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MERCOLEDÌ DOMENICA – IV di Avvento OFFERTE:. Pro chiesa, Signora Giovannina € 50, NN € 10 OFFERTE in favore dell’Area Giovani del CRO di Aviano. Fino a domenica 20 dicembre si raccolgono offerte nell’apposita cassetta o consegnate in sacrestia. |
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MARTEDÌ SABATO – IV di Avvento DOMENICA – IV di Avvento OFFERTE: Per Battesimo Moretton Matilde € 100; Zambon Giuseppe Luthol € 50, NN € 10. |
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DOMENICA – IV di Avvento |
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“Venne un uomo mandato da Dio: il suo nome era Giovanni. |
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IL GEMITO DELLE CREATURE |
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“Compassione per il mio popolo, consolatelo! - dice il vostro Dio. *(Commento del diac. Silvano Scarpat) |
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LUNEDÌ MARTEDÌ - IMMACOLATA CONCEZIONE MERCOLEDÌ DOMENICA – III di Avvento |
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MARTEDÌ - IMMACOLATA CONCEZIONE SABATO – III di Avvento DOMENICA – III di Avvento OFFERTE: Per esequie Giuseppina Zambon € 70; NN € 10. |
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MARTEDÌ - IMMACOLATA CONCEZIONE DOMENICA – III di Avvento – SANTA LUCIA |
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A causa della pandemia non si terranno le processioni |
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COME IL FIORE DI CALICANTO NELL’INVERNO |
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La liturgia dell’Avvento inizia con una supplica accorata, un’intensa preghiera presa dal libro del profeta Isaia. Dopo il ritorno degli esuli da Babilonia, è “il giorno di piccoli inizi” (Zaccaria 4,10): le sette lampade della Menoràh sono state riaccese, il tempio ricostruito, ma non il popolo. Dice poi il salmo: Il vangelo di Marco (13,33-37) ci riporta sul monte degli Olivi, sul luogo dove ci aveva lasciato Matteo, a metà costa dove oggi c’è la chiesa del Dominus flevit. E’ notte. Di fronte, il tempio e la città santa illuminati per la Pasqua imminente. Gesù è con i suoi primi compagni, loro soli. Egli fa allusione alla sua morte come ad un viaggio in una terra lontana. Ma c’è un ritorno, inaspettato, come il fiore di calicanto nel freddo dell’inverno. Occorre essere vigilanti, primo fra tutti il portinaio della casa. Dice la ragazzina del Cantico: “Io dormo, ma il mio cuore veglia” (Ct dei Cantici 5,2). *(Commento del diac. Silvano Scarpat) |
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MERCOLEDÌ DOMENICA – II di Avvento |
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DOMENICA 29, ore 18,00, S. Rosario def. Zambon Giuseppina MARTEDÌ SABATO – II di Avvento Battesimo di Moretton Matilde DOMENICA – II di Avvento OFFERTE: Pro opere parrocchiali NN € 50. |
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DOMENICA – II di Avvento |
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Domenica 29 novembre, in piazza, i volontari dell’ADMO, sono presenti con “Un panettone per la vita” per raccogliere fondi per l’attività si sensibilizzazione sulla donazione del midollo osseo. Per quest’anno, segnato dalla pandemia, è vietata la processione con la Statua della Madonna. Anche la vendita delle torte a favore dell’Area Giovani del CRO di Aviano è sospesa, ma si raccolgono offerte a tale scopo in un’apposita cassetta al centro chiesa o consegnate in sacrestia |
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SIGNORE NOSTRO, VIENI ! |
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Il profeta Ezechiele, sacerdote esiliato a Babilonia, per tre anni aveva taciuto. Quando gli giunge la notizia che Gerusalemme era caduta in mano ai Babilonesi, riprende a parlare. |
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MERCOLEDÌ DOMENICA – I di Avvento OFFERTE: Pro Chiesa, NN € 40, Bocus Andreazza Bruna € 40 |
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MARTEDÌ SABATO – I di Avvento DOMENICA – I di Avvento OFFERTE: In mem.di Igino Bortolini, NN €40, |
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DOMENICA – I di Avvento OFFERTE: € 500 in memoria di don Nillo dalla la sorella Elena |
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DOMENICA 29 Novembre ------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------- Madonna della Salute O Vergine della Salute, Madre del vero Dio e Madre della Chiesa! |
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I SACCHI D'ORO |
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L'antifona d'ingresso è presa dalla lettera che il profeta Geremia da Gerusalemme invia agli ebrei esiliati a Babilonia. Li invita a cercare la pace, il benessere del paese in cui il Signore li ha esiliati “perché dalla sua pace dipende la vostra pace”; a costruire case e abitarle, a sposarsi e mettere al mondo figli, a piantare orti e a raccoglierne i frutti. Li esorta a “ritornare al Signore con tutto il cuore”, a riprendere a cantare i canti del Signore in terra straniera, nell'attesa che il loro Dio venga a liberarli, e lo farà prima del previsto: “Vi visiterò e realizzerò per voi la mia buona promessa di ricondurvi in questo luogo, nella vostra terra”. La prima lettura parla di una donna operosa, simbolo della saggezza. La sua generosità è pari al suo impegno, “assai superiore alle perle è il suo valore” (Proverbi 31). Sul monte degli olivi, sentendo imminente la Passione, Gesù parla ai discepoli in parabole (Matteo 25,14-30). Un ricco possidente, dovendo partire per un lungo viaggio, affida i suoi beni ai collaboratori più fidati. Al suo ritorno “dopo un lungo periodo di tempo”, due dei servi gli restituiscono il doppio. Il terzo gli restituisce solo il sacco d'oro che aveva ricevuto in consegna: “Ho avuto paura perché sei un uomo duro e sono andato a nascondere il tuo sacco d'oro sotto terra”. Questo servo è quello che ha faticato di più. Gesù teme che i suoi discepoli, rimasti soli, dimentichino le cose più preziose che ha loro rivelato, ricadano nella logica di un Dio che fa paura – come fu la tentazione di Adamo all'inizio (“Ho avuto paura perché sono nudo e mi sono nascosto”, Genesi 3,10), la stessa degli scribi e dei farisei -: è il centro della parabola. “Nell'amore non c'è paura; anzi il vero amore allontana la paura”. Le richieste di Gesù sono esigenti, come lo è l'amore: “Se vuoi bene a qualcuno, chiedigli qualcosa in cambio”.. “Il Signore sembra chiedere l'impossibile, però ti devi fidare e questo impossibile lo devi fare, e allora diventa possibile, possibilissimo nella Tua Vita, di quella possibilità miracolosa che fa che ti trovi il doppio di quello che ti ha dato”. “Io non temo più Dio, lo amo” (S. Antonio abate in un' icona di S. Giorgio dei Greci a Venezia). San Paolo conclude il suo primo messaggio ai cristiani di Tessalonica rassicurandoli riguardo alla venuta del Signore: “Ma voi, fratelli, appartenete alla luce, appartenete al giorno. Dio non ci ha destinati a sperimentare uno sconvolgimento ma ad essere sua proprietà riservata, tenuta in serbo”. Il nostro Dio viene per colmare tutto di splendore, anche la primula trapiantata a primavera e dimenticata, che ora è fiorita, sotto il fico del mio cortile, in questa piccola estate di S. Martino. “Guardate che nessuno renda male per male ad alcuno, ma sempre insistete nel cercare ciò che è bello, tra di voi e verso tutti ... Salutate tutti i fratelli con un bacio da privilegiati” (I Lettera ai Tessalonicesi 5). (Commento del diac. Silvano Scarpat) |
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MERCOLEDÌ DOMENICA – XXXIV del Tempo Ord. - Cristro Re OFFERTE: Pro Chiesa, in mem. di Panizzut Giampiero € 180, |
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MARTEDÌ SABATO – XXXIV del Tempo Ord. - Cristro Re DOMENICA – XXXIV del Tempo Ord. - Cristro Re OFFERTE: In mem. di Ardemagni Barbara €30, NN €30 |
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DOMENICA – XXXIV del Tempo Ord. - Cristro Re |
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Martedì, 16 novembre alle ore 20.30, presso l’Oratorio di Aviano si terrà un incontro sul “nuovo Messale” rivolto a tutti gli operatori di “pastorale”. |
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LE RAGAZZINE AVVEDUTE |
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Il primo grande discorso di Gesù, sulle colline della Galilea, (Matteo 5-7) inizia con un annuncio gioioso, “le beatitudini”; l’ultimo (Matteo 23-25) ha inizio nel tempio con un avvertimento pressante – un grido – di Gesù alle autorità e alle guide religiose d’Israele: “guai a voi, scribi e farisei ipocriti”, ripetuto sette volte. |
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MERCOLEDÌ DOMENICA – XXXIII del Tempo Ordinario OFFERTE: In mem. di Burigana Amelia €40 |
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MARTEDÌ SABATO – XXXIII del Tempo Ordinario DOMENICA – XXXIII del Tempo Ordinario OFFERTE: Janna Maria in Sinesi € 110, NN €20 NN €30 |
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DOMENICA – XXXIII del Tempo Ordinario |
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Mercoledi 11 novembre: San Martino Nella chiesetta dedicata al Santo si celebra la Santa Messa alle ore 15,00. |
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SANTI DELLA TERRA |
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Una splendida icona custodita nel Museo di San Giorgio dei Greci a Venezia raffigura San Giovanni l'evangelista che ha appena finito di scrivere l'apocalisse ed inizia la dettatura del Vangelo, nell'isola di Patmos verso l'anno 70. Gerusalemme era assediata dagli eserciti romani; Giovanni scrive una profezia di consolazione. Mentre scrive, giunge la notizia che la città santa è stata presa e la menorah, ilcandelabro d'oro a sette braccia portato a Roma come trofeo. Giovanni invia lo scritto a sette chiese dell'Asia minore, cominciando da Efeso: sono esse la nuova menorah, vivente. |
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LUNEDI – COMMEMORAZIONE DEI DEFUNTI MERCOLEDÌ DOMENICA – XXXII del Tempo Ordinario |
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LUNEDI – COMMEMORAZIONE DEI DEFUNTI DOMENICA – XXXII del Tempo Ordinario |
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LUNEDI – COMMEMORAZIONE DEI DEFUNTI DOMENICA – XXXII del Tempo Ordinario |
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GESU' PELLEGRINO D'AMORE |
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Dal libro dell'Esodo, un frammento del Codice del Patto stabilito sul monte Sinai, una delle parti più antiche, a protezione delle persone in difficoltà, dice: L'inizio del salmo, travolgente (Salmo 17, al maestro dei cantori / di David, servo del Signore), ci dice su chi possiamo contare: Tessalonica è una bella città di mare (oggi Salonicco, città greca, porto di una certa importanza), sul mar Egeo, lungo la via Egnazia. San Paolo vi ha fondato una comunità di cui va fiero, la gran parte non ebrei “e non poche donne della nobiltà”, subito “accusati di andar contro le leggi dell'imperatore, perché affermano che c'è un altro re, Gesù” (Atti degli Apostoli 17), “divenuti modello per tutti i credenti della Macedonia e dell'Acaia.”Essi vivono nell'attesa del Signore (“non si è mai soli quando si è in attesa di qualcuno”, si sistema la cucina e si mettono i fiori sulla tavola) e sono per Paolo di grande consolazione: “Ora che Timoteo è tornato da noi – a Corinto – per incarico vostro a darci la bella notizia della fede e dell'amore vostro, e che serbate sempre di noi un caro ricordo desiderando tanto di vederci (proprio come noi a riguardo vostro!), per questo, fratelli, siete stati il nostro conforto!” (I Tessalonicesi 1,5 – 3,13). (Commento alle Letture del diac. Silvano Scarpat) |
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MERCOLEDÌ DOMENICA – TUTTI I SANTI OFFERTE: In mem. di Zambon Spader Rita € 150. |
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MARTEDÌ DOMENICA – Tutti i Santi OFFERTE: I genitori dei bambini della I Comunione € 230. |
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DOMENICA – Tutti i Santi OFFERTE: Battesimo di Aiace Beltramello € 100. |
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RITORNA L’ORA SOLARE SABATO 31 OTTOBRE DOMENICA I NOVEMBRE – TUTTI I SANTI LUNEDI 2 NOVEMBRE – COMMEMORAZIONE DEI DEFUNTI INDULGENZA PLENARIA |
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PAOLO, SILVANO E TIMOTEO |
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Dal profondo dell'esilio di Babilonia uno sconosciuto, discepolo forse del profeta Geremia, trova il coraggio di proclamare che il Signore a liberare il suo popolo sta per mandare un re straniero, cosa mai udita prima di allora. (Commento alle Letture del diac. Silvano Scarpat) |
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MERCOLEDÌ DOMENICA – XXX del Tempo Ordinario OFFERTE: Carlon Rosi € 40 |
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MARTEDÌ DOMENICA – XXX del Tempo Ordinario OFFERTE: NN € 20 |
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DOMENICA – XXX del Tempo Ordinario |
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ANNO CATECHISTICO OTTOBRE MESE MISSIONARIO e DEL ROSARIO |
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NOI DEI CROCICCHI |
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Il profeta Isaia, apre con una parola intensa di speranza per tutti: (Commento alle Letture del diac. Silvano Scarpat) |
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MERCOLEDÌ DOMENICA – XXIX del Tempo Ordinario OFFERTE: In memoria di Zambon Rita Spader, |
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MARTEDÌ DOMENICA – XXIX del Tempo Ordinario OFFERTE: NN 10, NN 10, NN 15 |
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GIOVEDÌ DOMENICA – XXIX del Tempo Ordinario |
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GIORNATA MISSIONARIA ANNO CATECHISTICO OTTOBRE MESE MISSIONARIO e DEL ROSARIO |
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O DIO, SORGENTE DI OGNI BENE |
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Le letture di questa domenica sono prevalentemente da tempo di Passione, con splendidi squarci di sereno del mattino di Pasqua.
Quando la processione del Venerdì Santo scendeva verso Sotto-colle, nel silenzio della notte, mio padre intonava il Popule meus, insieme grido e lamento, la melodia antica come le montagne: “O popolo mio, che male ti ho fatto? che dolore ti ho dato? Rispon- dimi” (Michea 6,3). Il Signore, il Figlio di Dio crocifisso interpella, rimprovera il suo popolo. Anche la luna si fermava, sgomenta, ad ascoltare. “Canterò per il mio Amato il mio canto d'amore per la sua vigna
- dice il profeta -. “ Il mio Amato possedeva una vigna sopra un fertile colle.
Egli l'aveva vangata e ripulita dalle pietre e vi aveva piantato vitigni scelti; aveva costruito un muro, una torre e scavato un tino.
Sperava da lei uva vermiglia ma fece uva agresta” (Isaia 5,1-7). “La vite che strappasti dall'Egitto scacciavi i popoli per trapiantarla;facevi il vuoto davanti a lei per fare che le sue radici invadessero la terra. Copriva i monti con la sua ombra, stendeva i pampini fino al mare e i suoi tralci fino al fiume Eufrate” Gesù, nel tempio, riprende questi motivi della Scrittura Sacra per rivolgere un'altra parabola di rimprovero alla classe dirigente di Israele.
Un proprietario terriero affida la sua vigna ai mezzadri. Quando è vicina l'epoca dei raccolti manda i suoi servi a riscuotere la parte convenuta. Ma i mezzadri non intendono ragione: vogliono diventare padroni della vigna. “Alla fine mandò il proprio figlio, pensando: Avranno riguardo per questo figlio mio!”. Qui la parabola si trasforma in allegoria. Il vertice del rimprovero è in una parola che è anche profezia e speranza: “Il Regno di Dio vi sarà tolto per essere dato ad un popolo che ne produca i frutti” (Matteo 21,33-43). La parola usata qui per 'popolo' di solito indica le altre nazionalità rispetto ad Israele, i 'gojim', secondo la promessa fatta ad Abramo: “In te si diranno benedette tutte le famiglie della terra” (Genesi 12,3; 18,18). |
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MERCOLEDÌ DOMENICA – XXVIII del Tempo Ordinario |
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MARTEDÌ SABATO – DEDICAZIONE DELLA CHIESA (A.D. 1823) DOMENICA – XXVIII del Tempo Ordinario OFFERTE: NN 10, NN 10, NN 10 |
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GIOVEDÌ DOMENICA - XXVIII del Tempo Ordinario |
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OTTOBRE MESE MISSIONARIO e DEL ROSARIO Per motivi logistici invitiamo voi fedeli a partecipare possibilmente alla messa di Sabato, alle ore 18:00, dove verrà svolta la dedicazione della Chiesa e non a quella di Domenica. Grazie |
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FIGLIO MIO, VA OGGI A LAVORARE IN QUEL VIGNETO! |
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Gesù è giunto a Gerusalemme. Quel suo arrivo “diede una scossa a tutta la città. Nel tempio curò anche alcuni ciechi e zoppi che gli si erano avvicinati... Passavano la notte verso Betania”, forse ospiti di Marta, Maria e Lazzaro. La mattina andavano al tempio e Gesù insegnava. Gli si avvicinano gli alti sacerdoti e gli anziani del popolo con atteggiamento ostile. E' evidente una frattura all'interno del popolo. Gesù riprende a parlare in parabole. Nello stesso spirito di Gesù, San Paolo si rivolge alla comunità di Filippi: “Per la parola che esorta nella persona del Signore Gesù, per l'incoraggiamento d'amore, per la comunanza dello Spirito, per il profondo affetto e tenerezza che c'è tra noi, vi prego di portare al colmo questa mia gioia andando tutti d'accordo, avendo il medesimo amore, uniti come una sola persona; con umiltà ciascuno, vicendevolmente, stimi gli altri superiori a sé stesso, non avendo di mira gli interessi propri ma ciascuno quelli degli altri”. Il modello da imitare, il punto di riferimento, la sorgente a cui attingere è la persona del Signore Gesù, il quale tradusse “il suo essere alla pari con Dio nel prendere la forma di servo, venendo a una esistenza come la nostra”. La grandezza di Dio è nel “piegarsi”, come un papà e una mamma si chinano per sentire ed ascoltare il proprio bambino. “Cirillo di Gerusalemme afferma che Dio ha disteso sulla croce le sue mani per circondare i confini dell'universo. E' un modo di esprimersi che ci invita a comprendere che tutta la terra, la sua storia di passione e le sue sofferenze sono avvolte dalle braccia del Crocifisso e quindi in Dio” (G. Dossetti, pag. XXIX). |
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MERCOLEDÌ – San Girolamo DOMENICA – XXVII del Tempo Ordinario – San Francesco |
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MARTEDÌ - SS. Michele, Gabriele, Raffaele SABATO – XXVII del Tempo Ordinario OFFERTE: In occasione visita infermi Euro 20 |
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GIOVEDÌ – S. Teresa del Bambin Gesù DOMENICA - XXVII del Tempo Ordinario – San Francesco OFFERTE: In occasione visita infermi Euro 10 |
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CONSILIO PASTORALE |
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LA LUCE DI QUELL'ORA PRIMA DEL TRAMONTO * |
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Lungo la strada verso Gerusalemme, siamo in prossimità di Gerico. Si intravvedono in lontananza le colline della Giudea, tappezzate di vigneti. E' il tempo della vendemmia. Gesù racconta un'altra delle sue storie (Matteo 20,1-16), con in primo piano i discepoli. * Commento alle Letture del diac. Silvano Scarpat. |
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MERCOLEDÌ – San Pio da Pietralcina |
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MARTEDÌ - |
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GIOVEDÌ DOMENICA - XXVI del Tempo Ordinario |
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Per le Prime Comunioni di Ottobre Sabato prossimo, 26 settembre alle ore10,00 i bambini che riceveranno la Prima Comunione si ritroveranno presso il Santuario della Madonna del Monte, per il ritiro Spirituale, insieme ai genitori, a Don Vito e al loro catechista. |
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Commento alle Letture del diac. Silvano Scarpat | |
IL PERDONO DI PIETRO |
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Gesù prima di iniziare il viaggio verso Gerusalemme, nella casa di Cafarnao dà ai discepoli alcune regole di vita comunitaria. L'ultima riguarda il perdono. “E Pietro gli chiese:'Signore, per quante volte dovrò condonare a quel fratello che commettesse nei miei riguardi una colpa?' Il conflitto è all'interno della comunità: chi fa il torto non è un estraneo ma un fratello. Gesù gli risponde: ‘Per sette volte non basta; ne occorrono settanta volte sette”. E racconta la parabola del servitore spietato che avuto dal re il condono di un debito fuori di ogni misura – diecimila sacchi d'oro – non riesce a condonare ad uno dei suoi colleghi la somma esigua di cento monete. |
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MERCOLEDÌ - Ss. Cornelio e Cipriano DOMENICA – XXV del Tempo Ordinario OFFERTE: In mem. di Puppin Emilia, Euro 180 |
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MARTEDÌ - B. V. Maria Addolorata OFFERTE: NN. 10 |
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GIOVEDÌ - S. Roberto Bellarmino DOMENICA - XXV del Tempo Ordinario |
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In settimana verrà portata la S. Comunione agli infermi. |
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Il perdono è un cammino che porta alla perfezione del perdonare sempre: questo insegna Gesù |
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TI HO MESSO LÌ COME SENTINELLA |
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Commento del diac. Silvano Scarpat al Vangelo di oggi |
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MERCOLEDÌ DOMENICA – XXIV del Tempo Ordinario |
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MARTEDÌ OFFERTE: NN € 30, NN € 40, NN € 40, NN € 20 |
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GIOVEDÌ DOMENICA - XXIV del Tempo Ordinario |
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Domenica 13 settembre 2020, alle ore 20,30, nella chiesa parrocchiale SS. Redentore di Fontanafredda (Villadolt) avrà luogo l’apertura dell’ ANNO PASTORALE per l’ALTO LIVENZA |
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DA BEATO A SATANA |
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Pietro a Gesù: “Tu sei il Cristo, il Figlio del Dio vivente!” Gesù a Pietro: “Beato sei tu Pietro...!” Pietro a Gesù: “Dio non voglia, Signore questo non di accadrà mai...” Gesù a Pietro: “Va dietro a me, Satana! Tu mi sei di scandalo...” Vere e proprie montagne russe nel dialogo tra Gesù e Pietro! E questo accade nel giro di poco tempo, nello stesso episodio narrato dal capitolo 16 del Vangelo di Matteo. Da “beato” a “satana”! Pietro passa da ispirato profeta che coglie la verità dell'uomo Gesù (“Sei Figlio del Dio vivente!”) a discepolo scandaloso che non pensa secondo Dio! E Gesù, che guarda con verità le persone, non esita a sottolineare questa ambivalenza del suo discepolo, al quale però non revoca il dono delle “chiavi” del regno dei cieli, ma gli ricorda che deve rimanere discepolo, anche quando è investito di autorità e responsabilità (“va dietro a me!”) E se Gesù ha appena riconosciuto che in Pietro parla lo stesso Dio Padre (“il Padre mio te l'ha rivelato non la carne e il sangue”), riconosce anche che Satana (l'anti-Dio) può ispirare le parole di Pietro, quando questo mostra tutta la sua durezza di comprensione delle parole di Gesù “Pietro lo prese in disparte e si mise a rimproverarlo”). Pietro è davvero uomo, e il Vangelo non fa sconti alla sua umanità così ricca e piena di contrasti. Pietro è capace di slanci di generosità e fede, e nello stesso tempo è capace di arrivare a frenare lo stesso Gesù quando quest'ultimo si auto-rivela e annuncia la sua strada difficile di salvezza (croce e resurrezione) Questo è Pietro, modello di fede, modello di discepolo, modello di come anche Gesù ama proprio chi è ricco di contrasti, modello di come si possa essere testimoni di fede nonostante le proprie contraddizioni. Essere discepoli di Gesù, cioè andargli dietro, significa prendere la propria vita e rinnegarla, cioè non metterla al centro di tutto, con il rischio di diventare schiavi dei propri errori e nella ricerca infinita di perfezione che mai raggiungeremo. Rinnegare sé stessi, non significa considerarsi senza valore, ma al contrario lasciare che sia Dio a darci questo valore, senza che facciamo tutto da soli e senza che pensiamo da soli la nostra salvezza. Gesù ci vuole liberare dalla schiavitù dell'egoismo, dal sentirci al centro di tutto, dall'ansia di perfezione e di successo. Essere discepoli è prendere la nostra croce, cioè la nostra capacità di amare (la croce è amore fino in fondo, sul modello di Gesù che “amò fino alla fine”) e seguire Gesù, imparando da lui come trasformare la nostra vita imperfetta e limitata in amore senza fine, risorto! Una grande attrice, Meryl Streep, in occasione di una Convention di attori di Hollywood, lanciò con uno slogan un messaggio ai suoi colleghi presenti e anche a tutti coloro che ascoltavano. “Prendete i vostri cuori spezzati e trasformateli in arte!”. In fondo è quello che ci insegna Gesù, cioè prendere la nostra umanità, spesso ferita, limitata, offesa, spezzata, e credere che dietro a Gesù morto e risorto, questa diventa eterna, diventa arte! È l'arte di Gesù, l'arte del Vangelo! |
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A tutti i parrocchiani ed amici il mio più sentito saluto unito alla preghiera per tutti noi. Il Signore, l’Assunta, Sant’Andrea, San Giuseppe, Santa Lucia e i Santi Martino e Tommaso ci accompagnino |
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Arrivederci | |
MERCOLEDI’ della ventiduesima settimana del Tempo Ordinario |
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MARTEDI’ della ventiduesima settimana del Tempo Ordinario OFFERTE: In memoria di Zambon Claudio Vialmin, la moglie offre, per opere parrocchiali, €. 40 |
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GIOVEDI’ San Gregorio I Magno Papa e Dottore della Chiesa |
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PRIMO VENERDI’ DEL MESE MESSE DOMENICALI “Allora Gesù disse ai suoi discepoli: «Se qualcuno vuole venire dietro a me, rinneghi se stesso, |
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PER VOI CHI SONO IO? |
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Ma torniamo a Cesarea di Filippo: qui si mette a interrogare i discepoli con una domanda che ha del sorprendente, fatta da uno come Lui che sa già in anticipo, senza bisogno di chiederlo, cosa c'è nel cuore umano. “La gente chi dice che io sia?” Sembra un sondaggio d'opinione e infatti gli apostoli rispondono come se si trattasse veramente di questo. “Alcuni dicono Giovanni Battista, altri Elia, altri Geremia...” Neanche una risposta azzeccata; le sbagliano proprio tutte. Allora chiede ai discepoli: “E voi chi dite che io sia?” Vorrà vedere se rispondono giusto? E Pietro questa volta azzecca in pieno la risposta, anzi si lancia alla grande: “Tu sei il Cristo, il Figlio del Dio vivente”. Magnifico Pietro che viene addirittura beatificato da Gesù seduta stante: “Beato sei tu Simone figlio di Giona”. Ma state attenti a ciò che dice immediatamente dopo e cioè che né il sangue né la carne glielo hanno rivelato, ma il Padre. Come dire: “bravo Pietro hai risposto giusto ma non è farina del tuo sacco, qualcun altro te l'ha suggerito”. E questo qualcun altro è addirittura il Padre, quindi Pietro, può ritenersi doppiamente beato perché dopo aver ricevuto la beatificazione dal Figlio gli viene rivelato che il suggeritore era addirittura il Padre. Più di così... Questo mi fa pensare a quante volte anche noi magari, così sui due piedi, abbiamo azzeccato la risposta, ma poi ci vorrà tutta una vita per capire ciò che abbiamo detto. Abbiamo dato la risposta giusta, ma non abbiamo capito nulla. Abbiamo dato una risposta giusta e percorriamo strade sbagliate. Abbiamo capito con la testa, ma non con la vita. Ma proprio per farci toccare con mano che senza di Lui non possiamo niente (come ha fatto con Pietro) il Signore a volte ci lascia vagare per strade sbagliate, così dopo non presumeremo più di noi stessi. “I passi del mio errare tu li hai contati”, dice il salmo 34, e questo errare non va inteso solo nel senso di vagabondare, ma proprio nel senso di sbagliare. Quante volte abbiamo vagato errabondi, e non solo nel senso di vagabondi... Ma solo così eviteremo di cadere nell'illusione che è il pericolo più grande per la vita spirituale. Se volete fare un lungo cammino dovete prima farvi questa domanda che vi ho già raccomandato altre volte: dove inizia la strada? Volete sapere cos'ha risposto il Signore a me quando gli ho fatto questa domanda? Una risposta che mai avrei immaginato: la strada inizia per terra! Cioè: smettetela di planare a mezz'aria, di presumere di voi stessi ritenendovi ciò che non siete. Posate prima i piedi a terra e solo allora comincerete a fare un cammino vero e a contare su di Me e a capire che senza di me siete canne sbattute dal vento. A questo punto, visto che i discepoli di oggi siamo noi, dobbiamo sentire rivolta a ciascuno in particolare questa domanda del Maestro: “E per te chi sono Io?”. A voi la risposta. |
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LUNEDI’ San Bartolomeo Apostolo DOMENICA Ventiduesima del Tempo Ordinario OFFERTE: Offrono, per opere parrocchiali, N.N., €. 20; N.N., €.10 e per funerale di Fedrigo Letizia, €. 40; per funerale di Mezzarobba Anna, €. 100. |
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MARTEDI’ della ventunesima settimana del Tempo Ordinario OFFERTE: N.N. offre, per opere parrocchiali, €. 40 |
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LUNEDI’ San Bartolomeo Apostolo |
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ROSARIO E FUNERALE |
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MESSA DI COMMIATO DI DON MAURIZIO CON I SACERDOTI DELLA FORANIA |
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MESSA DI COMMIATO DALLA PARROCCHIA DI DON MAURIZIO E DI PADRE LUIGINO DA ROS |
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BRICIOLE CHE CADONO |
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Gesù si ritira verso Tiro e Sidone, terra pagana a nord di Israele. Sono due bellissime località balneari che ora corrispondono al martoriato Libano. Una donna pagana lo Implora:” Pietà di me, Signore, figlio di Davide! Mia figlia è molto tormentata da un demonio”. Questa donna riconosce di non avere nessun diritto nei confronti di Gesù. Infatti non dice:” Mi devi aiutare, me lo merito!”. Chiede aiuto, ma Gesù non gli risponde. I discepoli sono infastiditi da questa donna. Vorrebbero che Gesù facesse qualcosa per liberarsene, come io quando faccio l'elemosina per sentirmi buono, ma soprattutto per liberarmi di chi me la chiede. Gesù dice:” Non sono stato mandato se non alle pecore perdute della casa d'Israele”, ma la donna insiste prostrandosi e dicendo: ”Signore, aiutami!”. Stupisce questo comportamento di Gesù; e ci scandalizza quando dice:” Non è bene prendere il pane dei figli e gettarlo ai cagnolini”. Cani erano i pagani. Come ci rimarrei io se mi si dicesse che non valgo più di un cane? Eppure questa donna non si offende, riconosce che non può accampare pretese di fronte a Dio. Però ha anche capito una cosa che nessun altro dei presenti ha capito: Dio ama pure lei, anche se è pagana, come i padroni amano i loro cagnolini e li nutrono. Questo è ciò che Gesù aspettava: voleva fare vedere ai discepoli che una pagana può avere una fede più grande di loro. La settimana scorsa abbiamo visto Pietro che affondava nel lago per mancanza di fede, oggi vediamo questa donna che ha una grande fiducia in Gesù. Per questo dice:”...anche i cagnolini mangiano le briciole che cadono dalla tavola dei loro padroni”. |
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MERCOLEDI’ della ventesima settimana del Tempo Ordinario OFFERTE: N.N. offre, per opere parrocchiali, €. 20. |
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MARTEDI’ della ventesima settimana del Tempo Ordinario OFFERTE: N.N. offre, per opere parrocchiali, €. 50 |
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GIOVEDI’ San Bernardo abate e dottore della Chiesa
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Allora Gesù le replicò: «Donna, grande è la tua fede! Avvenga per te come desideri». |
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IL SIGNORE CI SALVA OLTRE OGNI NOSTRO DUBBIO |
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«Subito dopo», dopo i pani che traboccavano dalle mani e dalle ceste, «costrinse i discepoli», che vorrebbero star lì a godersi il successo, «a salire sulla barca e a precederlo sull'altra riva». Li deve costringere, non vogliono andarci sull'altra riva, è terra pagana, c'è il rischio di essere rifiutati, è già successo. Infatti: la barca era sbattuta dalle onde, perché il vento era contrario. Un vento che non soffia da fuori, ma da dentro i Dodici, come resistenza a quel viaggio verso gli stranieri. «Sul finire della notte egli andò verso di loro, camminando sul mare». Non ha fretta Gesù: tre giorni ha atteso per Lazzaro, attende quasi una notte intera di tempesta, tre giorni aspetterà per risorgere. Ha sempre fretta invece quando in vista c'è una esaltazione, una ovazione. Fretta di andarsene e di portar via i discepoli. Perché il posto vero dei credenti non è nei successi e nei risultati trionfali, ma in una barca in mare, mare aperto, dove prima o poi, durante la navigazione della vita, verranno acque agitate e vento contrario. Ma non saranno lasciati soli. «Signore, se sei tu, comandami di venire verso di te sulle acque». All'invito di Gesù, Pietro, coraggioso fino all'incoscienza, abbandona ogni riparo e cammina nel vento e sulle onde. Sì, ma verso dove? Pietro non vuole tanto andare da Gesù, quanto metterne alla prova la potenza. Andrà davvero verso Gesù, quando lo seguirà, non sedotto dal suo camminare sul mare, bensì dal suo camminare verso lo scandalo e la follia della croce. Andrà dietro a lui, non perché sa far tacere il vento, ma perché fa tacere tutto ciò che in noi non è amore. Andrà verso il Samaritano buono, nella polvere dei sentieri del tempo e non sul luccichio di acque miracolose. Andrà verso il servo, non verso il taumaturgo. «E venne da Gesù» dice il Vangelo. Pietro, fino a che ha occhi solo per quel volto visibile anche nella notte, cammina sulle acque. Quando volge lo sguardo al vento, alle onde, al buio, inizia ad affondare. Guardo al Signore, lo ascolto, e vado dovunque, faccio miracoli. Guardo a me, a tutte le difficoltà, e sprofondo. Se guardo a perché sono qui, a chi mi ha mandato su questa terra, non mi ferma nessuno. Se guardo alla mia storia accidentata, il dubbio mi blocca. Pietro, in pieno miracolo, dubita: «Signore affondo». In pieno dubitare, crede: «Signore, salvami!». Dio salva, qui è tutta la fede: Egli non è un dito puntato, ma una mano che ti afferra. Un grido nel vento. Che se ne fa Pietro del catechismo mentre affonda? Basta un grido per varcare l'abisso tra cielo e terra. Fino a che, in fondo a ogni nostra notte, il grido di paura diventerà abbraccio tra l'uomo e il suo Dio. |
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MERCOLEDI’ della diciannovesima settimana del Tempo Ordinario |
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MARTEDI’ Santa Chiara d’Assisi vergine |
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GIOVEDI’ Beato Marco d’Aviano, sacerdote |
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Domenica prossima 16 agosto la S. Messa delle ore 11 sarà celebrata in Cimitero per tutti i nostri defunti |
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Oggi, domenica 9 agosto, alle ore 17,30 nella chiesa sul Colle verrà recitato il santo Rosario per tutti coloro che lo desiderano. |
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CELEBRAZIONI PER L’ASSUNTA Sabato prossimo 15 agosto ricorre la Solennità di Maria Assunta in Cielo. Le celebrazioni delle sante Messe saranno così distribuite: venerdì 14 agosto alle ore 18 a BUDOIA CONFESSIONI Chi desidera ricevere il sacramento della Confessione per la festa dell’Assunta troverà un sacerdote a disposizione in ognuna delle tre parrocchie: VENERDI! 14 AGOSTO dalle 16 alle 17,30 |
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È UN DONO IL PANE DEL SIGNORE E VA DONATO |
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Vangelo del pane che trabocca dalle mani, dalle ceste. Segno da custodire con particolare cura, raccontato per ben sei volte dai Vangeli, carico di promesse e profezia. Gesù vide la grande folla, sentì compassione di loro e curò i loro malati. Tre verbi rivelatori (vide, sentì, curò) che aprono finestre sui sentimenti di Gesù, sul suo mondo interiore. Vide una grande folla, il suo sguardo non scivola via sopra le persone, ma si posa sui singoli, li vede ad uno ad uno. Per lui guardare e amare sono la stessa cosa. E la prima cosa che vede alzarsi da tutta quella gente e che lo raggiunge al cuore è la loro sofferenza: e sentì compassione per loro. Gesù prova dolore per il dolore dell'uomo, è ferito dalle ferite di chi ha davanti, ed è questo che gli fa cambiare i programmi: voleva andarsene in un luogo deserto, ma ora chi detta l'agenda è il dolore dell'uomo, e Gesù si immerge nel tumulto della folla, risucchiato dal vortice della vita dolente. Primo viene il dolore. Il più importante è chi patisce: nella carne, nello spirito, nel cuore. E dalla compassione fioriscono miracoli: guarì i loro malati. Il nostro tesoro più grande è un Dio appassionato che patisce per noi. Il luogo è deserto, è ormai tardi, questa gente deve mangiare... I discepoli alla scuola di Gesù sono diventati sensibili e attenti, si prendono a cuore le persone. Gesù però fa di più: mostra l'immagine materna di Dio che raccoglie, nutre e alimenta ogni vita, e incalza i suoi: Voi stessi date loro... Le emozioni devono diventare comportamenti, i sentimenti maturare in gesti. Date da mangiare: «La religione non esiste solo per preparare le anime per il cielo: sappiamo che Dio desidera la felicità dei suoi figli anche su questa terra» (Evangelii gaudium 182). Dacci il pane noi invochiamo, donate ribatte Lui. Una religione che non si occupi anche della fame è sterile come la polvere. Il miracolo del pane è raccontato come una questione di mani. Un moltiplicarsi di mani, più che di pane. Che passa di mano in mano: dai discepoli a Gesù, da lui ai discepoli, dai discepoli alla folla. Allora apri le tue mani. Qualunque sia il pane che tu puoi donare, non trattenerlo, apri il pugno chiuso. Imita il germoglio che si schiude, il seme che si spacca, la nuvola che sparge il suo contenuto. Che diritto hanno i cinquemila di ricevere pane e pesce? L'unico loro titolo è la fame. E il pane di Dio, quello delle nostre eucaristie, non impoveriamolo mai all'alternativa meschina tra pane meritato o pane proibito: esso è il pane donato, con lo slancio della divina compassione. Pane gioioso e immeritato, per i cinquemila quella sera sulla riva del lago, per tutti noi sulla riva di ogni nostra notte. |
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MERCOLEDI’ San Giovanni Maria Vianney sacerdote |
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LUNEDI’ Ritrovamento delle reliquie di S. Stefano protomartire |
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GIOVEDI’ Trasfigurazione di Nostro Signore Gesù Cristo |
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Domani, lunedì 3 agosto alle ore 10,30, il funerale di Pellegrini Gino. |
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Domenica prossima 9 agosto, eccezionalmente, la S. Messa sarà celebrata alle ore 11, presieduta dal compaesano Don Daniele Fort. |
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CELEBRAZIONI DIOCESANE DELLA SETTIMANA PRIMO VENERDI’ DEL MESE |
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LO FACCIO PER ESSERE FELICE |
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Anche nel Vangelo di questa domenica, Matteo ci presenta le ultime parabole raccolte nel capitolo tredicesimo. Gesù nelle sue parabole (oscure alla folla ma spiegate in disparte a chi vuol capire) fa ricorso a delle immagini di vita concreta. |
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MERCOLEDI’ Santa Marta OFFERTE: N.N. offre, per opere parrocchiali, €. 20. |
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MARTEDI’ della diciassettesima settimana del Tempo Ordinario OFFERTE: Offrono, per opere parrocchiali, N.N., €. 40; N.N., 10; N.N., €. 500. |
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GIOVEDI’ della diciassettesima settimana del Tempo Ordinario |
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INDULGENZA DEL PERDONO D’ASSISI San Francesco ottenne da papa Onorio III che tutti i fedeli che visitavano la Basilica di S. Maria degli Angeli in Assisi, una volta all’anno il 2 agosto, potessero ottenere l’indulgenza plenaria (remissione totale delle pene da subire in sconto dei peccati o di qua o in Purgatorio) purchè confessati e comunicati. Successivamente questa indulgenza fu estesa a tutte le parrocchie del mondo. Pertanto RACCOLTE STRAORDINARIE PANE PER AMOR DI DIO La raccolta quaresimale del Pane per Amor di Dio ha dato i seguenti risultati: |
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IL GRANO E LA ZIZZANIA |
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Il bene e il male, buon seme ed erbe cattive si sono radicati nella mia zolla di terra: il mite padrone della vita e il nemico dell'uomo si disputano, in una contesa infinita, il mio cuore. E allora il Signore Gesù inventa una delle sue parabole più belle per guidarmi nel cammino interiore, con lo stile di Dio. La mia prima reazione di fronte alle male erbe è sempre: vuoi che andiamo a raccogliere la zizzania? L'istinto mi suggerisce di agire così: strappa via, sradica subito ciò che in te è puerile, sbagliato, immaturo. Strappa e starai bene e produrrai frutto. Ma in me c'è anche uno sguardo consapevole e adulto, più sereno, seminato dal Dio dalla pazienza contadina: non strappare le erbacce, rischi di sradicare anche il buon grano. La tua maturità non dipende da grandi reazioni immediate, ma da grandi pensieri positivi, da grandi valori buoni. Che cosa cerca in me il Signore? La presenza di quella profezia di pane che sono le spighe, e non l'assenza, irraggiungibile, di difetti o di problemi. Ancora una volta il mite Signore delle coltivazioni abbraccia l'imperfezione del suo campo. Nel suo sguardo traspare la prospettiva serena di un Dio seminatore, che guarda non alla fragilità presente ma al buon grano futuro, anche solo possibile. Lo sguardo liberante di un Dio che ci fa coincidere non con i peccati, ma con bontà e grazia, pur se in frammenti, con generosità e bellezza, almeno in germogli. Io non sono i miei difetti, ma le mie maturazioni; non sono creato ad immagine del Nemico e della sua notte, ma a somiglianza del Padre e del suo pane buono. Tutto il Vangelo propone, come nostra atmosfera vitale, il respiro della fecondità, della fruttificazione generosa e paziente, di grappoli che maturano lentamente nel sole, di spighe che dolcemente si gonfiano di vita, e non un illusorio sistema di vita perfetta. Non siamo al mondo per essere immacolati, ma incamminati; non per essere perfetti, ma fecondi. Il bene è più importante del male, la luce conta più del buio, una spiga di buon grano vale più di tutta la zizzania del campo. Questa la positività del Vangelo. Che ci invita a liberarci dai falsi esami di coscienza negativi, dal quantificare ombre e fragilità. La nostra coscienza chiara, illuminata, sincera deve scoprire prima di tutto ciò che di vitale, bello, buono, promettente, la mano viva di Dio continua a seminare in noi, e poi curarlo e custodirlo come nostro Eden. Veneriamo le forze di bontà, di generosità, di tenerezza di accoglienza che Dio ci consegna. Facciamo che queste erompano in tutta la loro forza, in tutta la loro potenza e bellezza, e vedremo la zizzania scomparire, perché non troverà più terreno. |
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MERCOLEDI’ Santa Maria Maddalena |
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MARTEDI’ della sedicesima settimana del Tempo Ordinario OFFERTE: Offrono, per opere parrocchiali: N.N., €. 40; Zambon Giuseppe Luthol, €. 50. |
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GIOVEDI’ Santa Brigida religiosa compatrona d’Europa |
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SEDUTA CONSIGLIO PASTORALE INTERPARROCCHIALE Mercoledì prossimo 22 luglio alle 20,30 è convocato presso l’Oratorio Parrocchiale di Budoia il Consiglio Pastorale Interparrocchiale con all’o.d.g:
INCONTRO CATECHISTI PARROCCHIALI Giovedì prossimo 23 luglio alle 20,30 sono convocati presso l’Oratorio Parrocchiale di Budoia tutti i catechisti per vedere insieme
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IL SEMINATORE USCI’ A SEMINARE |
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Gesù usa le parabole perché aiutano a riflettere da soli. |
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MERCOLEDI’ San Bonaventura vescovo e dottore della Chiesa |
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GIOVEDI’ Beata Vergine Maria del Monte Carmelo OFFERTE: Busetti Primo offre, per opere parrocchiali, €. 500 |
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MARTEDI’ della quindicesima settimana del Tempo Ordinario |
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COMUNICAZIONE DEL PARROCO VARIAZIONE ORARI SANTE MESSE PER QUESTA SETTIMANA |
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DUE BRACCIA APERTE NON UN DITO ACCUSATORE |
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Quello che mi incanta è Gesù che si stupisce del Padre. Una cosa bellissima: il Maestro di Nazaret che è sorpreso da un Dio sempre più fantasioso e inventivo nelle sue trovate, che spiazza tutti, perfino suo Figlio. Cosa è accaduto? Il Vangelo ha appena riferito un periodo di insuccessi, tira una brutta aria: Giovanni è arrestato, Gesù è contestato duramente dai rappresentanti del tempio, i villaggi attorno al lago, dopo la prima ondata di entusiasmo e di miracoli, si sono allontanati. Ed ecco che, in quell'aria di sconfitta, si apre davanti a Gesù uno squarcio inatteso, un capovolgimento improvviso che lo riempie di gioia: Padre, ti benedico, ti rendo lode, ti ringrazio, perché ti sei rivelato ai piccoli. Il posto vuoto dei grandi lo riempiono i piccoli: pescatori, poveri, malati, vedove, bambini, pubblicani, i preferiti da Dio. Gesù non se l'aspettava e si stupisce della novità; la meraviglia lo invade e lo senti felice. Scopre l'agire di Dio, come prima sapeva scoprire, nel fondo di ogni persona, angosce e speranze, e per loro sapeva inventare come risposta parole e gesti di vita, quelli che l'amore ci fa chiamare “miracoli”. Hai rivelato queste cose ai piccoli... di quali cose si tratta? Un piccolo, un bambino capisce subito l'essenziale: se gli vuoi bene o no. In fondo è questo il segreto semplice della vita. Non ce n'è un altro, più profondo. I piccoli, i peccatori, gli ultimi della fila, le periferie del mondo hanno capito che Gesù è venuto a portare la rivoluzione della tenerezza: voi valete più di molti passeri, ha detto l'altra domenica, voi avete il nido nelle sue mani. Venite a me, voi tutti che siete stanchi e oppressi, e io vi darò ristoro. Non è difficile Dio: sta al fianco di chi non ce la fa, porta quel pane d'amore di cui ha bisogno ogni cuore umano stanco... E ogni cuore è stanco. Venite, vi darò ristoro. E non già vi presenterò un nuovo catechismo, regole superiori, ma il conforto del vivere. Due mani su cui appoggiare la vita stanca e riprendere il fiato del coraggio. Il mio giogo è dolce e il mio peso è leggero: parole che sono musica, buona notizia. Gesù è venuto a cancellare la vecchia immagine di Dio. Non più un dito accusatore puntato contro di noi, ma due braccia aperte. È venuto a rendere leggera e fresca la religione, a toglierci di dosso pesi e a darci le ali di una fede che libera. Gesù è un liberatore di energie creative e perciò è amato dai piccoli e dagli oppressi della terra. Imparate da me che sono mite e umile di cuore, cioè imparate dal mio cuore, dal mio modo di amare delicato e indomito. Da lui apprendiamo l'alfabeto della vita; alla scuola del cuore, la sapienza del vivere. |
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MERCOLEDI’ della quattordicesima settimana del Tempo Ordinario |
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MARTEDI’ della quattordicesima settimana del Tempo Ordinario OFFERTE: Offrono, per opere parrocchiali, in memoria di Zambon Daniela, la sorella Silvana, €. 90; N.N., €. 30 |
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GIOVEDI’ della quattordicesima settimana del Tempo Ordinario |
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CONVOCAZIONE CONSIGLI PASTORALE E PER GLI AFFARI ECONOMICI E COLLABORATORI |
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METTERE DIO AL PRIMO POSTO |
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Propongo per la riflessione di questa domenica la testimonianza di don Roberto Seregni, un missionario in Perù. La nebbia collosa di Lima è ritornata ad inzuppare di umidità il cielo di Carabayllo. Ufficialmente è iniziato l'inverno e fino a novembre tutto sarà avvolto da questo manto opaco e grigio. La gente continua ad avere paura, per strada tutti passano veloci, quasi non ci si saluta piú. Sembra che il grigiore del cielo si stia travasando poco a poco nei cuori. Ieri mattina mi ha telefonato un amico per salutarmi. Con sua moglie e suo figlio hanno deciso di mettersi in cammino per ritornare sulle Ande, al villaggio che avevano abbandonato per trasferirsi nella capitale peruviana. Non sanno quanti giorni dovranno camminare e si affidano alla bontà della gente per trovare qualcosa da mangiare lungo la strada. Non me lo dice direttamente, ma sento la sua preoccupazione: se rimango muoio di coronavirus o muoio di fame. Meglio ritornare sulle Ande a coltivare la terra e sperare che le cose cambino. La disuguaglianza e la corruzione hanno sferzato il paese e, come sempre succede, le vittime sono i piú poveri. Mentre i burattinai continuano ad ingrassare. Mentre leggo il Vangelo di questa domenica, ci sono tre parole che colpiscono la mia attenzione: “...piú di me...”. Gesù ci chiede un amore totale, un'appartenenza senza sbavature. Mettere Lui al primo posto significa stabilire un primato, mettere un perno fondamentale che possa dare ordine e misura a tutto. Tutto sarebbe diverso se Gesù fosse per davvero il perno della nostra vita. Se il primato della nostra vita l'avesse Dio, e non il nostro ombelico, forse le cose sarebbero davvero diverse. La parola di Gesù è carica di un'energia rivoluzionaria che non si spegne, di una novità che non appassisce. Mai. Rileggo il Vangelo e provo a guardare tutto con i suoi occhi. Ci provo spesso. La maggior parte delle volte non ci riesco. Oggi intravedo una piccola primavera. Nonostante il grigiore di queste ultime settimane, il Signore ci sorprende. E sono i poveri, gli ultimi, a darmi lezioni di vita. Come Miguel, che rinuncia a tutto pur di dare la possibilità a suo figlio di continuare a studiare. Come Maria, che mangia una tazzina di riso bianco, ma non fa mancare nulla a suo figlio disabile. Come Rosita, che ammazza il suo maialino per condividerlo con i vicini. Rileggo quello che dice Gesù: “Chi avrà tenuto per sé la propria vita, la perderà, e chi avrà perduto la propria vita per causa mia, la troverà”. Ancora una volta i poveri mi hanno insegnato cosa significhi perdere per trovare. Ancora una volta nei loro volti ho visto il volto di Cristo che perde tutto per ritrovarci tutti, per fare di tutti un solo popolo, una sola famiglia, una sola chiesa. |
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MERCOLEDI’ della tredicesima domenica del Tempo Ordinario OFFERT:E N.N. offre, per acquisto battacchio campana, €. 50 |
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VENERDI’ San Tommaso apostolo |
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LUNEDI’ Solennità dei Ss. Pietro e Paolo apostoli |
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CAMBIO ORARI MESSE PER QUESTA SETTIMANA PRIMO VENERDI’ DEL MESE FESTA DI SAN TOMMASO E DELLA FAMIGLIA |
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NESSUNO CI AMA CAPELLO PER CAPELLO COME DIO |
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Non temete, non abbiate paura, non abbiate timore. Per tre volte Gesù si oppone alla paura, in questo tempo di paura che mangia la vita, «che non passa per decreto-legge» (C.M. Martini), che come suo contrario non ha il coraggio ma la fede. Lo assicura il Maestro, una notte di tempesta: perché avete paura, non avete ancora fede? (Mc 4,40). Noi non siamo eroi, noi siamo credenti e ciò che opponiamo alla paura è la fede. E Gesù che oggi inanella per noi bellissime immagini di fede: neppure un passero cadrà a terra senza il volere del Padre. Ma allora i passeri cadono per volontà di Dio? È lui che spezza il volo delle creature, di mia madre o di mio figlio? Il Vangelo non dice questo, in verità è scritto altro: neppure un uccellino cadrà “senza il Padre”, al di fuori della sua presenza, e non come superficialmente abbiamo letto “senza che Dio lo voglia”. Nessuno muore fuori dalle mani di Dio, senza che il Padre non sia coinvolto. Al punto che nel fratello crocifisso è Cristo a essere ancora inchiodato alla stessa croce. Al punto che lo Spirito, alito divino, intreccia il suo respiro con il nostro; e quando un uomo non può respirare perché un altro uomo gli preme il ginocchio sul collo, è lo Spirito, il respiro di Dio, che non può respirare. Dio non spezza ali, le guarisce, le rafforza, le allunga. E noi vorremmo non cadere mai, e voli lunghissimi e sicuri. Ma ci soccorre una buona notizia, come un grido da rilanciare dai tetti: non abbiate paura, voi valete più di molti passeri, voi avete il nido nelle mani di Dio. Voi valete: che bello questo verbo! Per Dio, io valgo. Valgo più di molti passeri, di più di tutti i fiori del campo, di più di quanto osavo sperare. Finita la paura di non contare, di dover sempre dimostrare qualcosa. Non temere, tu vali di più. E poi segue la tenerezza di immagini delicate come carezze, che raccontano l'impensato di Dio che fa per me ciò che nessuno ha mai fatto, ciò che nessuno farà mai: ti conta tutti i capelli in capo. Il niente dei capelli: qualcuno mi vuole bene frammento su frammento, fibra su fibra, cellula per cellula. Per chi ama niente dell'amato è insignificante, nessun dettaglio è senza emozione. Anche se la tua vita fosse leggera come quella di un passero, fragile come un capello, tu vali. Perché vivi, sorridi, ami, crei. Non perché produci o hai successo, ma perché esisti, amato nella gratuità come i passeri, amato nella fragilità come i capelli. Non abbiate paura. Dalle mani di Dio ogni giorno spicchiamo il volo, nelle sue mani il nostro volo terminerà ogni volta; perché niente accade fuori di Lui, perché là dove tu credevi di finire, proprio là inizia il Signore. |
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MERCOLEDI’ NATIVITA’ DI SAN GIOVANNI BATTISTA OFFERTE: N.N. offre, per opere parrocchiali, €. 20 |
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MARTEDI’ Vigilia della Natività di San Giovanni Battista |
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GIOVEDI’ della dodicesima settimana del Tempo Ordinario |
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GIORNATA PER LA CARITA’ DEL PAPA |
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IL CORPUS DOMINI AI TEMPI DEL CORONAVIRUS |
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Mentre è possibile fare assembramenti nelle discoteche e nelle manifestazioni rivendicative di indigeni o degli extracomunitari o in celebrazioni patriottiche o laiche il virus gode moltissimo di infettare durante le manifestazioni religiose. Per cui gli accompagnamenti funebri al cimitero, le processioni e le manifestazioni fuori della chiesa sono da evitare. E anche quelle in chiesa con tanti vincoli, talvolta anche eccessivi. Adesso sembrerebbe che quella del Corpus Domini fosse possibile ma ormai facciamo come è stato deciso precedentemente. D’altronde non è che le nostre ultime processioni di questa festa siano state granchè entusiasmanti. Ne ricordo, in particolare, una serale in uno dei nostri tre paesi dove avevo l’impressione di procedere con un gruppetto di confratelli della buona morte, biascicando preghiere e canti in strade vuote e buie senza un addobbo ai portoni o sui davanzali, senza anima viva fuori dai portoni, o sui balconi o che aprisse le finestre. Un disinteresse generale. Un nodo alla gola mi saliva. Tanto che poi abbiamo deciso di togliere la celebrazione serale e celebrare la Processione al termine della Messa domenicale che almeno avremmo avuto la partecipazione di qualche fedele in più. Fatte queste considerazioni di carattere storico, affettivo e pastorale, vediamo cosa ci dice la Parola di Dio di questa domenica nella quale celebriamo la Santissima Eucarestia. Gesù cibo e bevanda per noi con il Suo Corpo e il suo Sangue. Insiste molto la Parola di Dio su questa realtà. San Paolo è molto chiaro: “Fratelli il calice della benedizione che noi benediciamo non è forse comunione con il sangue di Cristo? E il pane che noi mangiamo non è forse comunione con il corpo di Cristo?” E Gesù ancora più esplicitamente: “Io sono il pane vivo, disceso dal cielo. Se uno mangia di questo pane vivrà in eterno e il pane che io darò è la mia carne per la vita del mondo”. Gesù prima di essere un Santissimo Sacramento da adorare e venerare nei tabernacoli delle Chiese è cibo per la nostra alimentazione spirituale, per accompagnarci nel cammino della vita. E ancora: “Chi mangia la mia carne e beve il mio sangue, rimane in me e io in lui” e ancora: “Chi mangia questo pane vivrà in eterno”. L’insegnamento del Signore è molto chiaro. Se vogliamo essere nutriti da Lui per una vita spirituale buona, se vogliamo essere eredi della vita eterna, siamo invitati a mangiare il suo corpo e a bere il Suo Sangue. Certo dobbiamo farlo con animo puro e libero dal peccato perché il Signore e il peccato non possono convivere. Ma una volta liberati dal peccato magari con una buona Confessione, se vogliamo essere buoni cristiani dobbiamo accostarci spesso alla Comunione del Corpo e Sangue di Gesù. Ce lo chiede Gesù stesso che vuole essere nostro compagno, nostro amico e nostro cibo. Stiamo attenti. Chi dice: Io sono un credente. Faccio cose non cattive e non faccio male a nessuno ma non vado a Messa perché non serve, si inganna e non avrà quel cibo e quella bevanda che sono fonte di perdono, di grazia e di vita eterna. |
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MERCOLEDI’ della undicesima settimana del Tempo Ordinario |
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MARTEDI’ della undicesima settimana del Tempo Ordinario |
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GIOVEDI’ della undicesima settimana del Tempo Ordinario |
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Martedì scorso 9 giugno sono rientrato in servizio pastorale attivo dopo otto mesi di riposo e di riflessione e impegno anche pastorale, seppur non così intenso presso il Santuario dell’Amore Misericordioso di Collevalenza dove sono stato accolto come fratello da quella Comunità religiosa. Ora sono con voi per riprendere il mio servizio. Il Signore conosce il fluire della nostra vita e ci fa fare quelle strade che Lui solo conosce. Un gradito saluto a tutti voi, alle vostre famiglie, ai vostri cari, a tutti i parrocchiani e amici. Il Signore ci accompagni. GRAZIE |
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In questo periodo, per partecipare alle celebrazioni, |
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Di seguito sono riportati il brano del Vangelo di oggi e il commento alle letture odierne.. Dal Vangelo secondo Giovanni (Gv 3,16-18)
Quando Mosé scese dal monte con le tavole del patto che il Signore aveva stabilito con il suo popolo trovò che il popo- lo, stanco di aspettare, si era fatto un'immagine di Dio, che camminasse davanti a loro, come gli altri popoli. |
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MERCOLEDÌ DOMENICA Corpus Domini |
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MARTEDÌ SABATO DOMENICA – Corpus Domini OFFERTE: Zambon Antonio Tunio € 40 per opere parrocchiali |
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GIOVEDÌ DOMENICA – Corpus Domini |
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Ricordiamo che in questo periodo, per partecipare alle celebrazioni, |
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Di seguito sono riportati il brano del Vangelo di oggi e il commento alle letture odierne.. Dal Vangelo secondo Matteo (Gv 20,12-23) Il commento di Silvano Scarpat |
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MERCOLEDÌ DOMENICA |
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MARTEDÌ SABATO |
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GIOVEDÌ DOMENICA OFFERTE: NN € 80 |
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Sono riprese le celebrazioni delle Sante Messe con la presenza dei fedeli. Per partecipare alla celebrazione è necessario indossare la mascherina di protezione individuale |
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Di seguito sono riportati il brano del Vangelo di oggi e il commento che ci aiuta alla sua comprensione. Sempre è da rifare la mappa della primavera |
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MERCOLEDÌ VENERDÌ (ore 17,45 – Santo Rosario) DOMENICA – Solennità di Pentecoste |
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MARTEDÌ (ore 17,45 – Santo Rosario) SABATO - Solennità di Pentecoste OFFERTE: NN € 200, NN € 40 |
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GIOVEDÌ (ore 17,45 – Santo Rosario) DOMENICA - Solennità di Pentecoste OFFERTE: € 250 mem. Fort Angelo dagli amici |
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Lunedì 18 maggio: riprendono le celebrazioni delle Sante Messe con la presenza dei fedeli. |
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Di seguito sono riportati il brano del Vangelo di oggi e il commento che ci aiuta alla sua comprensione. La domanda di Giuda, l'onorato (di Silvano Scarpat) |
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MERCOLEDÌ VENERDÌ DOMENICA – Ascensione del Signore |
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MARTEDÌ SABATO - Ascensione del Signore |
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GIOVEDÌ DOMENICA - Ascensione del Signore |
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V Domenica di Pasqua - (Anno A) (10 maggio 2020) |
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Continuano le misure per contrastare il “coronavirus”. I fedeli non possono partecipare alle S. Messe. Nel rispetto delle regole imposte dall'emergenza possiamo pregare nelle nostre case, piccole chiese domestiche. Per chi ha fede, il silenzio, la preghiera in famiglia, la penitenza e le opere di carità sono già un antidoto ai virus dell'indifferenza, dell'egoismo, dell'odio, del pensare solo a se stessi, frutti di satana, spirito del male. In questo mese di maggio, anche su indicazione del Papa, siamo invitati tutti a recitare il S. Rosario. |
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Vangelo: Gv 10,1-10 - Dal Vangelo secondo Giovanni |
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In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Non sia turbato il vostro cuore. Abbiate fede in Dio e abbiate fede anche in me. Nella casa del Padre mio vi sono molte dimore.
Nelle due domeniche che precedono la festa dell'Ascensione ci viene proposto il discorso di Gesù all'ultima cena. Dopo che Giuda è uscito nella notte, Gesù consegna “il comando nuovo, che vi amiate a vicenda anche voi, come io vi ho amati. Da questo potranno conoscere tutti che siete discepoli miei, se tra voi avete amore”: Giovanni con grande trepidazione custodisce queste parole, poi le ha scritte e sono giunte fino a noi. C'è il presentimento che qualcosa di drammatico potrebbe avvenire da un momento all'altro e che le loro stesse vite potrebbero essere in pericolo. Gesù li rassicura: “Non dovete stare più con l'animo agitato. Date fiducia a Dio e date fiducia anche a me”. Voi, “figlioletti”, siete preziosissimi, amati da mio Padre ad uno ad uno, appartenete alla sua famiglia, non come estranei ma come vi appartiene un figlio: mio Padre non vi farà mai mancare nulla. “Se non fosse così, vi avrei detto che vado a preparare un posto per voi” (seguo la traduzione di Giuseppe Sandri, La buona notizia, Libreria Editrice Fiorentina). “Anche voi dovete stare dove sono io”. Gesù, ricevuta da sempre l'essenza e la dignità di Figlio, ha il compito di introdurci nella sua stessa condizione filiale: la bellezza di poter vivere già qui fin d'ora “nella casa del Padre”, ciascuno con una propria mansione, una appartenenza unica, praticando il comando nuovo. “Gesù ci comunica il segreto dell'ospitalità. Egli ospita il Padre in quanto è ospitato da Lui. Essere ospite del Padre rende Gesù capace di ospitare il mondo, abitandolo come nessun altro, perfino quando il mondo non lo riconosce: Egli si sente sempre a casa sua, il mondo è una casa affidabile. Quanto più si è abitati dal Padre, tanto più si è capaci di abitare il mondo”. Noi, piccoli figli, possediamo tutto perché tutto ci è donato. |
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IV Domenica di Pasqua - (Anno A) (3 maggio 2020) | |
Continuano le misure per contrastare il “coronavirus”. I fedeli non possono partecipare alle S. Messe. Nel rispetto delle regole imposte dall'emergenza possiamo pregare nelle nostre case, piccole chiese domestiche. Per chi ha fede, il silenzio, la preghiera in famiglia, la penitenza e le opere di carità sono già un antidoto ai virus dell'indifferenza, dell'egoismo, dell'odio, del pensare solo a se stessi, frutti di satana, spirito del male. In questo mese di maggio, anche su indicazione del Papa, siamo invitati tutti a recitare il S. Rosario. |
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Vangelo: Gv 10,1-10 - Dal Vangelo secondo Giovanni |
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«In verità, in verità io vi dico: chi non entra nel recinto delle pecore dalla porta, ma vi sale da un’altra parte, è un ladro e un brigante. Chi invece entra dalla porta, è pastore delle pecore. Il guardiano gli apre e le pecore ascoltano la sua voce: egli chiama le sue pecore, ciascuna per nome, e le conduce fuori. E quando ha spinto fuori tutte le sue pecore, cammina davanti a esse, e le pecore lo seguono perché conoscono la sua voce. Un estraneo invece non lo seguiranno, ma fuggiranno via da lui, perché non conoscono la voce degli estranei». Gesù disse loro questa similitudine, ma essi non capirono di che cosa parlava loro.
SIMON PIETRO, DA PESCATORE A PASTORE (commento del diac. Silvano Scarpat) |
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III Domenica di Pasqua - (Anno A) (26 aprile 2020) | |
Continuano le misure per contrastare il “coronavirus”. I fedeli non possono partecipare alle S. Messe. Nel rispetto delle regole imposte dall'emergenza possiamo pregare nelle nostre case, piccole chiese domestiche.
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Vangelo: Lc 24,13-35 - Dal Vangelo secondo Luca |
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Ed ecco, in quello stesso giorno [il primo della settimana] due dei [discepoli] erano in cammino per un villaggio di nome Èmmaus, distante circa undici chilometri da Gerusalemme, e conversavano tra loro di tutto quello che era accaduto. Mentre conversavano e discutevano insieme, Gesù in persona si avvicinò e camminava con loro. Ma i loro occhi erano impediti a riconoscerlo.
Ed egli disse loro: «Che cosa sono questi discorsi che state facendo tra voi lungo il cammino?». Si fermarono, col volto triste; uno di loro, di nome Clèopa, gli rispose: «Solo tu sei forestiero a Gerusalemme! Non sai ciò che vi è accaduto in questi giorni?».
Domandò loro: «Che cosa?». Gli risposero: «Ciò che riguarda Gesù, il Nazareno, che fu profeta potente in opere e in parole, davanti a Dio e a tutto il popolo; come i capi dei sacerdoti e le nostre autorità lo hanno consegnato per farlo condannare a morte e lo hanno crocifisso.
Noi speravamo che egli fosse colui che avrebbe liberato Israele; con tutto ciò, sono passati tre giorni da quando queste cose sono accadute. Ma alcune donne, delle nostre, ci hanno sconvolti; si sono recate al mattino alla tomba e, non avendo trovato il suo corpo, sono venute a dirci di aver avuto anche una visione di angeli, i quali affermano che egli è vivo. Alcuni dei nostri sono andati alla tomba e hanno trovato come avevano detto le donne, ma lui non l’hanno visto».
Disse loro: «Stolti e lenti di cuore a credere in tutto ciò che hanno detto i profeti! Non bisognava che il Cristo patisse queste sofferenze per entrare nella sua gloria?».
E, cominciando da Mosè e da tutti i profeti, spiegò loro in tutte le Scritture ciò che si riferiva a lui.
Quando furono vicini al villaggio dove erano diretti, egli fece come se dovesse andare più lontano. Ma essi insistettero: «Resta con noi, perché si fa sera e il giorno è ormai al tramonto». Egli entrò per rimanere con loro.
Quando fu a tavola con loro, prese il pane, lo benedisse, lo spezzò e lo diede loro. Allora si aprirono loro gli occhi e lo riconobbero. Ma egli sparì dalla loro vista. Ed essi dissero l’un l’altro: «Non ardeva forse in noi il nostro cuore mentre egli conversava con noi lungo la via, quando ci spiegava le Scritture?».
Partirono senza indugio e fecero ritorno a Gerusalemme, dove trovarono riuniti gli Undici e gli altri che erano con loro, i quali dicevano: «Davvero il Signore è risorto ed è apparso a Simone!». Ed essi narravano ciò che era accaduto lungo la via e come l’avevano riconosciuto nello spezzare il pane. Un viandante sulla strada per Emmaus (commento del diac. Silvano Scarpat) |
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II Domenica di Pasqua - (Anno A) (19 aprile 2020) |
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Per noi cristiani, vivere la Domenica giorno del Signore - Pasqua della settimana senza la Santa Messa - è una grande prova che dobbiamo superare con la preghiera e nel rispetto delle regole imposte dall'emergenza. Di seguito sono riportati il brano del Vangelo di oggi e il commento che ci aiuta alla sua comprensione. |
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Dal Vangelo secondo Giovanni (Gv 20,19-31) Tommaso, uno di noi (commenti del diac. Silvano Scarpat) Il Signore risorto dai morti è ancora più benevolo, accondiscendente, più vicino e più lieve, come per Elia sul monte il soffio di un vento leggero: Spirito, “Ruh” in ebraico è femminile, vento che porta le nubi cariche di pioggia e rende fertile il deserto. “Il mistero più grande – scrive Bonhoeffer – non è la stella più lontana, ma come tu, Signore, ci sia così vicino”. |
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Pasqua di Risurrezione - (Anno A) (12 aprile 2020) |
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Dal Vangelo secondo Giovanni (Gv 20,1-9) Commento del diacono Silvano Scarpat “Il primo giorno della settimana, al mattino prestissimo, che ancora era buio” (Gv. 20,1), una ragazza, sola, attraversa la città bassa di Gerusalemme ed esce, forse dalla porta di Efraim, verso il luogo dove il corpo di Gesù era stato sepolto. Mentre i due discepoli se ne tornano a casa, Maria rimane accanto al sepolcro vuoto a piangere. Gesù, ritto in piedi dall'altra parte le dice:”Donna, perché piangi? Chi cerchi?”. Poi la chiama per nome:”Maria”. Non è il custode del giardino, è il Signore, risorto dal regno dei morti, il vivente. Non c'è verità più grande e più certa. Gesù le dice ancora:”smetti di toccarmi, va' dai miei fratelli!”. |
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Domenica delle Palme - (Anno A) (5 aprile 2020) |
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In questo periodo di grave emergenza, seguendo le direttive delle autorità civili ed ecclesiastiche, le cerimonie della Settimana Santa e della S. Pasqua saranno celebrate nelle chiese parrocchiali in forma privata, senza la presenza dei fedeli. Iniziamo oggi la “grande settimana” in cui con tutta la Chiesa celebriamo i misteri della passione, morte e risurrezione del nostro Signore Gesù Cristo. Come il popolo di Gerusalemme siamo invitati a sollevare i nostri rami, riconoscendo che il Messia, così tanto atteso, è tra noi. Ma, subito dopo, anche a batterci il petto, perché quel Gesù che si è donato a noi è anche il servo sofferente, l’uomo della croce, che la nostra ingratitudine ha sottoposto ai tribunali umani e alla condanna. Osanna, Figlio di Davide! Ricordati di noi, umile Servo del Signore! Donaci la vita e la risurrezione, glorioso Figlio del Dio Altissimo! I commenti alle letture sono a cura del Diacono Silvano Scarpat. Il Vangelo secondo Giovanni, che ci ha accompagnato nel cammino quaresimale con la professione di fede della samaritana, del cieco risanato e degli amici di Gesù, Marta, Maria e Lazzaro, ci guida ancora nella Settimana Santa, fino alla Pasqua. La passione secondo Giovanni la si legge da tempo immemorabile il Venerdì Santo: è la testimonianza, appassionata e lieve, del discepolo amato, rimasto vicino a Gesù durante il processo, sotto la croce e fino al giardino della sepoltura e del Risorto. Ci sono nel racconto di Giovanni frequenti assonanze con il Cantico dei Cantici [Ct] (fatto conoscere, recentemente, da Benigni, a modo suo), che gli ebrei leggono per la festa di Pasqua e degli azzimi, festa di primavera. |
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Domenica delle Palme VANGELO (Mt21,1-11) Commento: Giovedì Santo Venerdì Santo Sabato Santo CERIMONIE DELLA SETTIMANA SANTA I fedeli sono invitati a dedicare un tempo conveniente alla preghiera e alla meditazione, aiutandosi anche con le celebrazioni trasmesse tramite radio e televisione. Le varie cerimonie verranno celebrate, in forma privata, da don Vito senza la presenza dei fedeli |
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V Domenica di Quaresima - (Anno A) (29 marzo - 05 aprile 2020) |
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In queste settimane non è possibile celebrare la Santa Messa con la presenza dei fedeli. Per noi cristiani, vivere la Domenica - Pasqua della settimana, senza la Santa Messa - è una grande prova che dobbiamo superare con la preghiera e nel rispetto delle regole imposte dall'emergenza. |
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Di seguito sono riportati il brano del Vangelo di oggi (morte e risurrezione di Lazzaro) e un commento che ci aiuta alla sua comprensione. Dal Vangelo secondo GIOVANNI (Gv 11, 1.45) In quel tempo, un certo Lazzaro di Betania, il villaggio di Maria e di Marta sua sorella, era malato. Maria era quella che cosparse di profumo il Signore e gli asciugò i piedi con i suoi capelli; suo fratello Lazzaro era malato. Le sorelle mandarono dunque a dirgli: «Signore, ecco, colui che tu ami è malato».
Molti dei Giudei che erano venuti da Maria, alla vista di ciò che egli aveva compiuto, credettero in lui.Credo, Signore |
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IV Domenica di Quaresima - Laetare (Anno A) (22 marzo 2020) |
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Per noi cristiani, vivere la Domenica giorno del Signore - Pasqua della settimana senza la Santa Messa - è una grande prova che dobbiamo superare con la preghiera e nel rispetto delle regole imposte dall'emergenza. |
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Di seguito sono riportati il brano del Vangelo di oggi (un brano molto famoso) e un commento che ci aiuta alla sua comprensione. Dal Vangelo secondo GIOVANNI (Gv 9, 1.41) In quel tempo, Gesù passando, vide un uomo cieco dalla nascita e i suoi discepoli lo interrogarono: «Rabbì, chi ha peccato, lui o i suoi genitori, perché sia nato cieco?». Rispose Gesù: «Né lui ha peccato né i suoi genitori, ma è perché in lui siano manifestate le opere di Dio. Bisogna che noi compiamo le opere di colui che mi ha mandato finché è giorno; poi viene la notte, quando nessuno può agire. Finché io sono nel mondo, sono la luce del mondo». Detto questo, sputò per terra, fece del fango con la saliva, spalmò il fango sugli occhi del cieco e gli disse: «Va’ a lavarti nella piscina di Sìloe» – che significa Inviato. Quegli andò, si lavò e tornò che ci vedeva. CommentoSiamo tutti come ciechi in cerca della luce Il protagonista del racconto è l'ultimo della città, un mendicante cieco dalla nascita, che non ha mai visto il sole né il viso di sua madre. Così povero che non ha nulla, possiede solo se stesso. E Gesù si ferma per lui, senza che gli abbia chiesto nulla. Fa un po' di fango con polvere e saliva, come creta di una minima creazione nuova, e lo stende su quelle palpebre che coprono il buio. In questo racconto di polvere, saliva, luce, dita, Gesù è Dio che si contamina con l'uomo, ed è anche l'uomo che si contagia di cielo; abbiamo uno sguardo meticcio, con una parte terrena e una parte celeste. Ogni bambino che nasce “viene alla luce” (partorire è un “dare alla luce”), ognuno è una mescolanza di terra e di cielo, di polvere e di luce divina. «Noi tutti nasciamo a metà e tutta la vita ci serve per nascere del tutto» (M. Zambrano). |
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GLI ANGELI INVIATI DAL SIGNORE PER SORREGGERCI |
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È bella la Quaresima. Non si impone come la stagione penitenziale, ma si propone come quella dei ricominciamenti: della primavera che riparte, della vita che punta diritta verso la luce di Pasqua. Dì che queste pietre diventino pane! Il pane è un bene, un valore indubitabile, santo perché conserva la cosa più santa, la vita. Cosa c'è di male nel pane? Ma Gesù non ha mai cercato il pane a suo vantaggio, si è fatto pane a vantaggio di tutti. Non ha mai usato il suo potere per sé, ma per moltiplicare il pane per la fame di tutti. Gesù risponde alla prima sfida giocando al rialzo, offrendo più vita: «Non di solo pane vivrà l'uomo». Il pane dà vita, ma più vita viene dalla bocca di Dio. Dalla sua bocca è venuta la luce, il cosmo, la creazione. È venuto il soffio che ci fa vivi, sei venuto tu fratello, amico, amore mio, che sei parola pronunciata dalla bocca di Dio per me e che mi fa vivere. Seconda tentazione: Buttati giù dal pinnacolo del tempio, e Dio manderà un volo d'angeli. La risposta di Gesù suona severa: non tentare Dio, non farlo attraverso ciò che sembra il massimo della fiducia in lui, e invece ne è la caricatura, esclusiva ricerca del proprio vantaggio. Il più astuto degli spiriti non si presenta a Gesù come un avversario, ma come un amico che vuole aiutarlo a fare meglio il messia. E in più la tentazione è fatta con la Bibbia in mano: fai un bel miracolo, segno che Dio è con te, la gente ama i miracoli, e ti verranno dietro. E invece Gesù rimanderà a casa loro i guariti dalla sua mano con una raccomandazione sorprendente: bada di non dire niente a nessuno. Lui non cerca il successo, è contento di uomini ritornati completi, liberi e felici. Nella terza tentazione il diavolo alza la posta: Adorami e ti darò tutto il potere del mondo. Adora me, segui la mia logica, la mia politica. Prendi il potere, occupa i posti chiave, imponiti. Così risolverai i problemi, e non con la croce. La storia si piega con la forza, non con la tenerezza. Vuoi avere gli uomini dalla tua parte, Gesù? Assicuragli tre cose: pane, spettacoli e un leader, e li avrai in pugno. Ma per Gesù ogni potere è idolatria. Lui non cerca uomini da dominare, vuole figli che diventino liberi e amanti. Allora angeli lo servirono. Il Signore manda angeli ancora, in ogni casa, a chiunque non voglia accumulare e dominare: sono quelli che sanno inventare una nuova carezza, hanno occhi di luce, e non scappano. Sono quelli che mi sorreggeranno con le loro mani, instancabili e leggere, tutte le volte che inciamperò. |
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MERCOLEDÌ DOMENICA – 2^ di Quaresima |
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MARTEDÌ GIOVEDÌ SABATO - 2^ di Quaresima |
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LUNEDÌ DOMENICA - 2^ di Quaresima |
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CONSIGLIO PARROCCHIALE PER GLI AFFARI ECONOMICI Giovedì prossimo 5 marzo alle ore 17,30 si riunirà il Consiglio Parrocchiale per gli Affari Economici per la lettura e approvazione del Bilancio Parrocchiale 2019 |
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OPERE DI CARITA’ QUARESIMALI Il tempo di Quaresima ci invita anche alla carità verso i bisognosi, Due sono le iniziative quaresimali: VIA CRUCIS Tutti i venerdì di Quaresima sono giorni di magro. Si terrà anche il pio esercizio della Via Crucis che verrà celebrato: |
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PORGI L'ALTRA GUANCIA: DISINNESCA IL MALE |
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Una serie di situazioni molto concrete: schiaffo, tunica, miglio. E soluzioni in sintonia: l'altra guancia, il mantello, due miglia. La semplicità del vangelo! «Gesù parla della vita con le parole proprie della vita» (C. Bobin). Niente che un bambino non possa capire, nessuna teoria astratta e complicata, ma la proposta di gesti quotidiani, la santità di ogni giorno, che sa di abiti, di strade, di polvere. E di rischio. E poi apre feritoie sull'infinito: siate perfetti come il Padre, siate figli del Padre che fa sorgere il sole sui cattivi e sui buoni. Fare ciò che Dio fa, essere come il Padre, qui è tutta l'etica biblica. E che cosa fa il Padre? Fa sorgere il sole. Mi piace questo Dio solare, luminoso, splendente di vita, il Dio che presiede alla nascita di ogni nostro mattino. Il sole, come Dio, non si merita, si accoglie. E Dio, come il sole, si trasforma in un mistero gaudioso, da godere prima che da capire. Fa sorgere il sole sui cattivi e sui buoni. Addirittura Gesù inizia dai cattivi, forse perché i loro occhi sono più in debito di luce, più in ansia. Se uno ti dà uno schiaffo sulla guancia destra, tu porgigli anche l'altra. Cristo degli uomini liberi, padroni delle proprie scelte anche davanti al male, capaci di disinnescare la spirale della vendetta e di inventarsi qualcosa, un gesto, una parola, che faccia saltare i piani e che disarmi. Così semplice il suo modo di amare e così rischioso. E tuttavia il cristianesimo non è una religione di battuti e sottomessi, di umiliati che non reagiscono. Come non lo era Gesù che, colpito, reagisce chiedendo ragione dello schiaffo (Gv 18,22). E lo vediamo indignarsi, e quante volte, per un'ingiustizia, per un bambino scacciato, per il tempio fatto mercato, per il cuore di pietra dei pii e dei devoti. E collocarsi dentro la tradizione profetica dell'ira sacra. Non passività, non sottomissione debole, quello che Gesù propone è una presa di posizione coraggiosa: tu porgi, fai tu il primo passo, cercando spiegazioni, disarmando la vendetta, ricominciando, rammendando il tessuto continuamente lacerato dalla violenza. Credendo all'incredibile: amate i vostri nemici. Gesù intende eliminare il concetto stesso di nemico. «Amatevi, altrimenti vi distruggerete. È tutto qui il Vangelo» (D.M. Turoldo). Violenza produce violenza, in una catena infinita. Io scelgo di spezzarla. Di non replicare su altri ciò che ho subito, di non far proliferare il male. Ed è così che inizio a liberare me nella storia. Allora siate perfetti come il Padre... non quanto, una misura impossibile che ci schiaccerebbe; ma come il Padre, con il suo stile fatto di tenerezza, di combattiva tenerezza. |
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MERCOLEDÌ delle Ceneri Offerte Pro Chiesa: Fam. Callegari € 100 |
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MARTEDÌ MERCOLEDÌ delle Ceneri GIOVEDÌ SABATO - 1^ di Quaresima |
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LUNEDÌ MERCOLEDÌ delle Ceneri DOMENICA - 1^ di Quaresima |
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CONSIGLIO PARROCCHIALE PER GLI AFFARI ECONOMICI Giovedì prossimo 27 febbraio alle ore 17,30 seduta del Consiglio Parrocchiale per gli Affari Economici per la lettura e approvazione del Bilancio Parrocchiale 2018 |
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MERCOLEDI’ DELLE CENERI Mercoledì prossimo 26 febbraio è il mercoledì delle Ceneri, inizio della Quaresima. OPERE DI CARITA’ QUARESIMALI |
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MA IO VI DICO… |
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Ma io vi dico. Gesù entra nel progetto di Dio non per rifare un codice, ma per rifare il coraggio del cuore, il coraggio del sogno. Agendo su tre leve decisive: la violenza, il desiderio, la sincerità. Fu detto: non ucciderai; ma io vi dico: chiunque si adira con il proprio fratello, chi nutre rancore è potenzialmente un omicida. Gesù va diritto al movente delle azioni, al laboratorio dove si assemblano i gesti. L'apostolo Giovanni affermerà una cosa enorme: «Chi non ama suo fratello è omicida» (1 Gv 3,15). Chi non ama, uccide. Ma io vi dico: chiunque si adira con il fratello, o gli dice pazzo, o stupido, è sulla linea di Caino... |
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9,30 – Def.ti nonni Fort e Zambon |
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MARTEDÌ GIOVEDÌ SABATO - VII Domenica del Tempo Ordinario |
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LUNEDÌ DOMENICA - VII del Tempo Ordinario |
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Inizio Visita Pastorale – Forania Alto Livenza |
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SE VIVI L'AMORE, SARAI LUCE E SALE |
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«Voi siete il sale, voi siete la luce della terra». Il Vangelo è sale e luce, è come un istinto di vita che penetra nelle cose, si oppone al loro degrado e le fa durare. È come un istinto di bellezza, che si posa sulla superficie delle cose, come fa la luce, le accarezza, non fa rumore, non fa violenza mai, ne fa invece emergere forme, colori, armonie e legami, il più bello che c'è in loro. Così il discepolo-luce è uno che ogni giorno accarezza la vita e ne rivela il bello, uno dai cui occhi emana il rispetto amoroso per ogni vivente. Voi siete il sale, voi avete il compito di preservare ciò che nel mondo vale e merita di durare, di opporvi ai corruttori, di dare sapore, di far gustare il buono della vita. Voi siete la luce del mondo. Una affermazione che ci sorprende, che Dio sia luce lo crediamo; ma credere che anche l'uomo sia luce, che lo sia anch'io e anche tu, con i nostri limiti e le nostre ombre, questo è sorprendente. E lo siamo già adesso, se respiriamo vangelo. La luce è il dono naturale di chi ha respirato Dio.Quando tu segui come unica regola di vita l'amore, allora sei luce e sale per chi ti incontra. Quando due sulla terra si amano, diventano luce nel buio, lampada ai passi di molti, piacere di vivere e di credere. In ogni casa dove ci si vuol bene, viene sparso il sale che dà sapore buono alla vita. Chi vive secondo il vangelo è una manciata di luce gettata in faccia al mondo (Luigi Verdi). E non facendo il maestro o il giudice, ma con le opere: risplenda la vostra luce nelle vostre opere buone.Sono opere di luce i gesti dei poveri, di chi ha un cuore bambino, degli affamati di giustizia, dei mai arresi cercatori di pace, i gesti delle beatitudini, che si oppongono a ciò che corrompe il cammino del mondo: violenza e denaro. La luce non illumina se stessa, il sale non serve a se stesso. Così ogni credente deve ripetere la prima lezione delle cose: a partire da me, ma non per me. Una religione che serva solo a salvarsi l'anima non è quella del Vangelo.Ma se il sale perde sapore, se la luce è messa sotto a un tavolo, a che cosa servono? A nulla. Così noi, se perdiamo il vangelo, se smussiamo la Parola e la riduciamo a uno zuccherino, se abbiamo occhi senza luce e parole senza bruciore di sale, allora corriamo il rischio mortale dell'insignificanza, di non significare più nulla per nessuno. «Illumina altri e ti illuminerai, guarisci altri e guarirai» (Isaia 58,8). Non restare curvo sulle tue storie e sulle tue sconfitte, ma occupati della terra, della città. Chi guarda solo a se stesso non si illumina mai. |
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MERCOLEDÌ |
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MARTEDÌ GIOVEDÌ |
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LUNEDÌ DOMENICA - VI del Tempo Ordinario Offerte x opere parrocchiali: |
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Consiglio Pastorale |
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UN FIGLIO APPARTIENE A DIO, NON AI GENITORI |
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Maria e Giuseppe portarono il Bambino a Gerusalemme, per presentarlo al Signore. Una giovanissima coppia, col suo primo bambino, arriva portando la povera offerta dei poveri e il più prezioso dono del mondo: un bambino. Sulla soglia, due anziani in attesa, Simeone e Anna. Che attendevano, «perché le cose più importanti del mondo non vanno cercate, vanno attese» (Simone Weil). Perché quando il discepolo è pronto, il maestro arriva. Ad accogliere il bambino due laici che non ricoprono nessun ruolo ufficiale, ma sono due innamorati di Dio, occhi velati dalla vecchiaia ma accesi dal desiderio. Anna, è la terza profetessa del Nuovo Testamento, dopo Elisabetta e Maria. Perché Gesù non è dei sacerdoti, ma dell'umanità. È Dio che si incarna nelle creature, nella vita che finisce e in quella che fiorisce. «È nostro, di tutti gli uomini e di tutte le donne. Appartiene agli assetati, ai sognatori, come Simeone; a quelli che sanno vedere oltre, come Anna; a quelli capaci di incantarsi davanti a un neonato, perché sentono Dio come futuro e come vita» (M. Marcolini). Simeone pronuncia una profezia di parole immense su Maria, tre parole che attraversano i secoli e raggiungono ciascuno di noi: il bambino è qui come caduta e risurrezione, come segno di contraddizione perché siano svelati i cuori. Caduta, è la prima parola. «Cristo, mia dolce rovina» canta padre Turoldo, che rovini non l'uomo ma le sue ombre, la vita insufficiente, morente. Segno di contraddizione, la seconda. Lui che contraddice le nostre vie con le sue vie, i nostri pensieri con i suoi pensieri, la falsa immagine che nutriamo di Dio con il volto inedito di un abbà dalle grandi braccia e dal cuore di luce, contraddizione di tutto ciò che contraddice l'amore. Egli è qui per la risurrezione, è la terza parola: per lui nessuno è dato per perduto, nessuno finito per sempre. Sarà una mano che ti prende per mano, che ripeterà a ogni alba ciò che ha detto alla figlia di Giairo: talità kum, bambina alzati! Giovane vita, alzati, levati, sorgi, risplendi, riprendi la strada e la lotta. Festa della presentazione. Il bambino Gesù è portato al tempio, davanti a Dio, perché non è semplicemente il figlio di Giuseppe e Maria: «i figli non sono nostri» (Kalil Gibran), appartengono a Dio, al mondo, al futuro, alla loro vocazione e ai loro sogni, sono la freschezza di una profezia “biologica”. A noi spetta salvare, come Simeone ed Anna, almeno lo stupore. |
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MERCOLEDÌ VENERDÌ DOMENICA - V del Tempo Ordinario |
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MARTEDÌ GIOVEDÌ |
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LUNEDÌ DOMENICA - V del Tempo Ordinario Offerte x opere parrocchiali: |
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Il Gruppo donne del Rosario Perpetuo offre: |
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UN AGNELLO CHE PORTA LA TENEREZZA DIVINA |
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Il Battista è appena stato arrestato, un'ombra minacciosa cala su tutto il suo movimento. Ma questo, anziché rendere prudente Gesù, aumenta l'urgenza del suo ministero, lo fa uscire allo scoperto, ora tocca a lui. Abbandona famiglia, casa, lavoro, lascia Nazaret per Cafarnao, non porta niente con sé, solo una parola: convertitevi perché il regno dei cieli è vicino. È l'annuncio generativo del Vangelo. Convertitevi è l'invito a rivoluzionare la vita: cambiate visione delle cose e di Dio, cambiate direzione, la strada che vi hanno fatto imboccare porta tristezza e buio. Gesù intende offrire lungo tutto il Vangelo una via che conduca al cuore caldo della vita, sotto un cielo più azzurro, un sole più luminoso, e la mostrerà realizzata nella sua vita, una vita buona bella e beata. Ed ecco il perché della conversione: il regno si è fatto vicino. Che cos'è il regno dei cieli, o di Dio? «Il regno di Dio verrà con il fiorire della vita in tutte le sue forme» (Giovanni Vannucci). Il regno è la storia, la terra come Dio la sogna. Gesù annuncia: è possibile vivere meglio, per tutti, e io ne conosco la via; è possibile la felicità. Nel discorso sul monte dirà: Dio procura gioia a chi produce amore. È il senso delle Beatitudini, Vangelo del Vangelo. Questo regno si è fatto vicino. È come se Gesù dicesse: è possibile una vita buona, bella e gioiosa; anzi, è vicina. Dio è venuto, è qui, vicinissimo a te, come una forza potente e benefica, come un lievito, un seme, un fermento. Che nulla arresterà. E subito Gesù convoca persone a condividere la sua strada: vi farò pescatori di uomini. Ascolta, Qualcuno ha una cosa bellissima da dirti, così bella che appare incredibile, così affascinante che i pescatori ne sono sedotti, abbandonano tutto, come chi trova un tesoro. La notizia bellissima è questa: la felicità è possibile e vicina. E il Vangelo ne possiede la chiave. E la chiave è questa: la nostra tristezza infinita si cura soltanto con un infinito amore (Evangelii gaudium). Il Vangelo ne possiede il segreto, la sua parola risponde alle necessità più profonde delle persone. Quando è narrato adeguatamente e con bellezza, il Vangelo offre risposte ai bisogni più profondi e mette a disposizione un tesoro di vita e di forza, che non inganna, che non delude. La conclusione del brano è una sintesi affascinante della vita di Gesù. Camminava e annunciava la buona novella, camminava e guariva la vita. Gesù cammina verso di noi, gente delle strade, cammina di volto in volto e mostra con ogni suo gesto che Dio è qui, con amore, il solo capace di guarire il cuore. Questo sarà anche il mio annuncio: Dio è con te, con amore. E guarirà la tua vita. |
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MERCOLEDÌ DOMENICA – Presentazione del Signore |
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MARTEDÌ GIOVEDÌ |
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LUNEDÌ DOMENICA -Presentazione del Signore* Benedizione candele* |
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FESTA DELLA PRESENTAZIONE DI GESU’ AL TEMPIO (CANDELORA) FESTA DELL' ORATORIO |
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UN AGNELLO CHE PORTA LA TENEREZZA DIVINA |
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Giovanni vedendo Gesù venire... Poter avere, come lui, occhi di profeta e so che non è impossibile perché «vi è un pizzico di profeta nei recessi di ogni esistenza umana» (A.J. Heschel); vedere Gesù mentre viene, eternamente incamminato lungo il fiume dei giorni, carico di tutta la lontananza; mentre viene negli occhi dei fratelli uccisi come agnelli; mentre viene lungo il confine tra bene e male dove si gioca il tuo e, in te, il destino del mondo. Vederlo venire (come ci è stato concesso a Natale) pellegrino dell'eternità, nella polvere dei nostri sentieri, sparpagliato per tutta la terra, rabdomante d'amore dentro l'accampamento umano, da dove non se ne andrà mai più. Ecco l'agnello, il piccolo del gregge, l'ultimo nato che ha ancora bisogno della madre e si affida al pastore, che vuole crescere con noi e in mezzo a noi. Non è il «leone di Giuda», che viene a sistemare i malvagi e i prepotenti, ma un piccolo Dio che non può e non vuole far paura a nessuno; che non si impone, ma si propone e domanda solo di essere accolto. Accolto come il racconto della tenerezza di Dio. Viene e porta la rivoluzione della tenerezza, porta un altro modo possibile di abitare la terra, vivendo una vita libera da inganno e da violenza. Amatevi, dirà, altrimenti vi distruggerete, è tutto qui il Vangelo. Ecco l'agnello, inerme e più forte di tutti gli Erodi della terra. Una sfida a viso aperto alla violenza, alla sua logica, al disamore che è la radice di ogni peccato. Viene l'Agnello di Dio, e porta molto di più del perdono, porta se stesso: Dio nella carne, il cromosoma divino nel nostro Dna, il suo cuore dentro il nostro cuore, respiro dentro il respiro, per sempre. E toglie il peccato del mondo. Il verbo è declinato al presente: ecco Colui che instanca-bilmente, infallibilmente, giorno per giorno, continua a togliere, a raschiare via, adesso ancora, il male dell'uomo. E in che modo toglie il male? Con la minaccia e il castigo? No, ma con lo stesso metodo vitale, positivo con cui opera nella creazione. |
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MERCOLEDÌ DOMENICA – III del Tempo Ordinario |
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MARTEDÌ GIOVEDÌ Offerte: € 10 per Madi. |
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LUNEDÌ DOMENICA - III del Tempo Ordinario |
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CAMBIO ORARIO DOMENICALE SANTE MESSE Sabato : ore 18 S. Messa Prefestiva a Dardago Domenica: ore 9 a Dardago - Nuovo orario!! |
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BATTESIMO: IMMERGERSI IN UN OCEANO D'AMORE |
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La scena grandiosa del battesimo di Gesù, con il cielo squarciato, con il volo ad ali aperte dello Spirito sulle acque del Giordano, con la dichiarazione d'amore di Dio, è accaduta anche al mio battesimo e accade ancora a ogni quotidiana ripartenza. La Voce, la sola che suona in mezzo all'anima, ripete a ciascuno: tu sei mio figlio, l'amato, in te ho posto il mio compiacimento. Parole che ardono e bruciano: figlio mio, amore mio, gioia mia.Figlio è la prima parola. Figlio è un termine potente sulla terra, potente per il cuore dell'uomo. E per la fede. Dio genera figli secondo la propria specie, e io e tu, noi tutti abbiamo il cromosoma del genitore nelle nostre cellule, il Dna divino in noi.Amato è la seconda parola. Prima che tu agisca, prima che tu dica «sì», che tu lo sappia o no, ogni giorno, ad ogni risveglio, il tuo nome per Dio è «amato». Di un amore che ti previene, che ti anticipa, che ti avvolge a prescindere da ciò che oggi sarai e farai. Amato, senza se e senza ma. La salvezza deriva dal fatto che Dio mi ama, non dal fatto che io amo lui. E che io sia amato dipende da Dio, non dipende da me! Per fortuna, vorrei dire; o, meglio, per grazia! Ed è questo amore che entra, dilaga, avvolge e trasforma: noi siamo santi perché amati.La terza parola: Mio compiacimento. Termine desueto, inusuale eppure bellissimo, che nel suo nucleo contiene l'idea di piacere. La Voce grida dall'alto del cielo, grida sul mondo e in mezzo al cuore, la gioia di Dio: è bello con te, figlio mio; tu mi piaci; stare con te mi riempie di gioia. La potenza del battesimo è detta con il simbolo vasto delle acque che puliscono, dissetano, rinfrescano, guariscono, fanno germogliare i semi; con lo Spirito che, insieme all'acqua, è la prima di tutte le presenze nella Bibbia, in scena già dal secondo versetto della Genesi: «Lo Spirito di Dio aleggiava sulle acque». Una danza dello Spirito sulle acque è il primo movimento della storia. Da allora lo Spirito e l'acqua sono legati a ogni genesi, a ogni nascita, a ogni battesimo, a ogni vita che sgorga. Noi pensiamo al rito del battesimo come a qualche goccia d'acqua versata sul capo del bambino. La realtà è grandiosa: nella sua radice battezzare significa immergere: «Siamo immersi in un oceano d'amore e non ce ne rendiamo conto» (G. Vannucci). Io sono immerso in Dio e Dio è immerso in me; io nella Sua vita, Lui nella mia vita; «stringimi a te, stringiti in me» (G. Testori). Sono dentro Dio, come dentro l'aria che respiro, dentro la luce che mi bacia gli occhi; immerso in una sorgente che non verrà mai meno, inabissato in un grembo vivo che nutre, fa crescere e protegge: battezzato. |
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MERCOLEDÌ DOMENICA – II del Tempo Ordinario |
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MARTEDÌ GIOVEDÌ DOMENICA - II del Tempo Ordinario |
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LUNEDÌ DOMENICA - II del Tempo Ordinario |
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Giovedì, 16 gennaio, alle ore 20,45 riunione del Consiglio Parrocchiale per gli Affari Economici con all’ordine del giorno:
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ICONE DI DIO: C'È SANTITÀ E LUCE IN OGNI VITA |
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Vangelo immenso, un volo d'aquila che ci impedisce piccoli pensieri, che opera come uno sfondamento verso l'eterno: verso «il principio» (in principio era il Verbo) e il «per sempre». E ci assicura che un'onda immensa viene a battere sui promontori della nostra esistenza (e il Verbo si fece carne), che siamo raggiunti da un flusso che ci alimenta, che non verrà mai meno, a cui possiamo sempre attingere, che in gioco nella nostra vita c'è una forza più grande di noi.
C'è santità e luce in ogni vita. E nessuno potrà più dire: qui finisce la terra, qui comincia il cielo, perché ormai terra e cielo si sono abbracciati. |
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LUNEDÌ - Epifania del Signore - 6 gennaio MERCOLEDÌ DOMENICA - Battesimo del Signore Offerte: Famiglia Andreazza Giovanni € 150 |
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LUNEDÌ - Epifania del Signore MARTEDÌ GIOVEDÌ DOMENICA - Battesimo del Signore Offerte per opere parrocchiali: |
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LUNEDÌ - Epifania del Signore - 6 gennaio DOMENICA - Battesimo del Signore |
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SOLENNITÀ dell’ EPIFANIA DEL SIGNORE Lunedì, 6 gennaio 2020 |
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GIUSEPPE, UN PADRE CONCRETO E SOGNATORE |
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Il Vangelo racconta di una famiglia guidata da un sogno. |
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19,00 - Santa Messa e canto del Te Deum MERCOLEDI’- Santa Madre di Dio - 1 gennaio 2020 DOMENICA – II dopo Natale - 5 gennaio LUNEDI – Epifania del Signore - 6 gennaio Offerte: NN € 40 |
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MARTEDI’- 31 dicembre 2019 MERCOLEDI’- Santa Madre di Dio - 1 gennaio 2020 DOMENICA – II dopo Natale - 5 gennaio LUNEDI – Epifania del Signore - 6 gennaio |
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LUNEDI – 30 dicembre MARTEDI’- 31 dicembre 2019 MERCOLEDI’- Santa Madre di Dio - 1 gennaio 2020 DOMENICA – II dopo Natale - 5 gennaio LUNEDI – Epifania del Signore - 6 gennaio |
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VIGILIA DELL’EPIFANIA E BENEDIZIONE Domenica prossima 5 gennaio, è la Vigilia dell’Epifania. Secondo la tradizione verrà fatta la celebrazione per la benedizione dell’acqua e delle frutta:
In serata verranno accesi i Pan e Vin nelle solite località dei tre paesi |
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