E’ accertato che prima o poi, chi naviga in internet, vuoi per curiosità, vuoi per provare dei nuovi sapori, cerca pagine che riguardano le ricette o la cucina in generale, noi in questo angolo, non decanteremo piatti di alta cucina, ma solo vorremmo proporvi delle ricette della nostra, semplice, povera ma genuina, saporita e calorica cucina dardaghese. Di volta in volta proporremmo ricette, che si sono tramandate da madre in figlia nelle nostre case, oppure che venivano importate da molte delle nostre donne che andavano in giro per l’Italia e l’Europa o al seguito dei mariti emigranti o da sole per fare di solito le collaboratrici domestiche anche in nobili casati. Probabilmente ci sarà qualche differenza nelle dosi e negli ingredienti rispetto a quello che qualcuno abitualmente usa, ma noi ci atteniamo a fonti di sicura e provata esperienza. A tal proposito invitiamo, sin d’ora chi avesse e volesse vedere pubblicate delle ricette, che ricordino la tradizione culinaria delle famiglie dardaghesi, di inviarle alla nostra email: info@artugna.it, noi ben volentieri le pubblicheremo. Con quale ricetta iniziamo se non con quella della polenta? Sì la nostra tanto decantata polenta, sembra facile cucinarla ma ci vogliono le dosi ed i tempi esatti per poter portare in tavola sul ”fondal” una bella fumante e saporita polenta! |
|||
Buon appetito... | |||
Ingredienti per 6 persone: Kg 1 e ½ di coste di maiale, 2 bicchieri di vino bianco secco, 1 etto e ½ di pancetta , 2 cipollotti, 2 grosse verze, 250 grammi di salsa di pomodoro burro, olio, sale e pepe q.b. Far soffriggere la pancetta ed i cipollotti, finemente tritati, con un cucchiaio di burro ed uno d’olio in una capace padella. Quando sono imbionditi aggiungere le coste di maiale e farle lentamente rosolare per un quarto d’ora. Spruzzare con il vino e cuocere fino a che non è evaporato, quindi aggiungere la salsa di pomodoro e cuocere lentamente per una mezz’ora. Intanto avremo pulito, lavato e tagliato, a strisce grossolane e non troppo piccole, le verze. Aggiungiamole alle coste, salare, pepare e cuocere per altri quaranta minuti. Fare attenzione che non si asciughino molto. Servire calde con polenta. |
|||
Dosi per 6 persone: 500 g. di farina di mais, bianca o gialla; litri 1 è ½ di acqua, sale 15-20 g. Portate ad ebollizione l’acqua, aggiungete il sale e versate la farina a pioggia cercando di non formare grumi mescolando col “mestòl” con decisione ed in fretta. A questo punto iniziate a mescolare pressochè continuativamente, o comunque molto spesso, per una quarantina di minuti. La polenta sarà cotta quando comincerà a staccarsi dai bordi del paiolo oppure quando immergendovi al centro il mestolo non si attaccherà a questi. Una volta cotta con un abile e decisa mossa si versa sul tagliere (fondàl) e si taglia a fette con un filo. Tradizionalmente viene cotta sul fuoco a legna, nell’apposito paiolo di rame, cosa che ai nostri giorni non è, per ovvie ragioni, sempre possibile. La polenta può essere di diversa consistenza: il rapporto fra la quantità d’acqua e la quantità di farina determina il risultato finale. |
|||
Ingredienti per sei persone: 4/5 patate medie, mezza cipolla, 4 /5 hg formaggio fresco (2 mesi). Preparazione: è necessaria una teglia di circa 28/30 centimetri. Sbucciare le patate crude e tagliarle a fette sottili. A parte tagliare la cipolla fina fina. Tagliare il formaggio a fette grosse un paio di centimetri. Nella teglia mettere le patate (senza nessun condimento) e fare cuocere a fuoco lento. Quando la parte sotto inizia a’’ rosolare’’ girarle e mettere sopra la cipolla (cruda). Lasciare rosolare finchè no se’’inflapis la thegola’’ infine mettere il formaggio, per ultimo, sopra. Quando il formaggio si è sciolto quasi del tutto, prendere un piatto metterlo sopra la teglia e girarlo in modo da avere sopra le patate rosolate del frico e servire. Per fare un buon frico servono 30/40 minuti, tutto a fuoco lento e sempre con un coperchio sopra la teglia. |
|||
Dosi per 6 persone: 1 kg di patate (preferibilmente a pasta gialla), uno scalogno, 3 cucchiai da minestra di strutto, 1 cucchiaio d’olio di semi, formaggio Montasio fresco, sale, pepe. Pelare e tagliare le patate a fette rotonde né troppo fini né troppo grosse. Far sciogliere lo strutto (si usa il grasso di maiale perché mantiene le patate morbide, se si usasse solo olio le patate diverrebbero troppo croccanti), aggiungere il cucchiaio d’olio, farvi rosolare lo scalogno, precedentemente tagliato finemente, a fuoco moderato affinchè non si bruci, quindi aggiungere le patate affettate. Girarle alcune volte affinche si inzuppino del condimento, salare, pepare e quindi a fuoco moderato lasciare che si rosolino, avendo cura di girarle ogni 2-3 minuti. Continuare in questo modo finchè non saranno cotte, all’incirca una ventina di minuti. Terminata la cottura disporre sopra le patate un 2 etti di formaggio Montasio di 2-3 mesi che precedentemente avremmo tagliato a listerelle sottili, tenendo il tutto coperto con un coperchio in modo che il formaggio si sciolga sopra le patate. Otterremmo così un’amalgama molto saporita e nutriente da mangiare ben calda con la polenta ed un buon bicchiere di vino rosso. |
|||
Ingredienti: 500 grammi di farina 00, 50 grammi di burro, 2 rossi d’uovo, 1 uovo intero, 2 cucchiai di zucchero, 1 presina di sale, ½ bicchiere di vino bianco, strutto o olio extravergine d’oliva. Setacciare la farina e fare la “fontana”; aggiungere la presina di sale, i rossi d’uovo, l’uovo intero, lo zucchero, il ½ bicchiere di vino, il burro non fuso ed acqua tiepida quanto basta per ottenere un impasto morbido da lavorare a lungo, messo su una spianatoia, tirato sottile e tagliato a strisce irregolari da friggere in strutto o in olio bollente. Fare sgocciolare i crostoli una volta cotti, spolverare con zucchero a velo e servire freddi. Vini consigliati: Verduzzo amabile friulano. |
|||