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Domenica 1 marzo Daniele Franceschi e Rosina Zambon Luthol si sono trovati circondati da parenti e amici nella nostra Pieve di Dardago per ricordare e festeggiare i cinquant’anni della loro vita matrimoniale. Conosciutisi a Bruxelles durante la gloriosa epopea della nostra emigrazione in cerca di lavoro e di situazioni più favorevoli di quanto poteva offrire la nostra Italietta, hanno subito lo scocco della freccia di Cupido e, ancora giovanissimi, hanno convolato a felici nozze. Lavorando con grande impegno hanno potuto dare una calda famigliola ai due frugoletti Nicolò e Barbara che sono cresciuti costruendosi la loro vita da adulti. Oggi Rosina e Daniele sono rientrati nel nostro ridente paesello per godersi la pensione in santa pace.  Daniele studia il dizionario italiano – dardaghese per farsi una cultura e comprendere quello che sente dire, Rosina col pensiero un po’ in Francia e un po’ in Lussemburgo pensa ai figli lontani e si gode lo spettacolo dello sfrecciare delle macchine sulla pedemontana. Domenica, dopo essersi dati il bacio d’oro in chiesa, durante una celebrazione molto sentita, hanno dovuto di nuovo baciarsi al taglio della torta sotto le pressanti richieste degli invitati ma subito Rosina ha sentenziato guardando Daniele: “Ades basta bussame, contentete fin la prossima volta” (per i non indigeni: Adesso basta con i baci, accontentati fino alla prossima occasione“), al che lui da vero galantuomo ha sentenziato la fatidica frase che, per fortuna, si sente ancora, da qualcuno: “E’ brava la mia Rosina se tornassi indietro la tornerei a sposare, in fondo non mi ha dato molto fastidio”. A lui piace essere un po’ burlone nelle sue espressioni ma tutti hanno capito che è stato un matrimonio ben riuscito e che valeva la pena di festeggiare.  Auguri e ai prossimi traguardi.

    Uno degli invitati