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In occasione della festa di S. Lucia di Budoia il 15 dic sc., alle ore 11,  accanto al monumento ai caduti di S. Lucia della Grande Guerra è stato posto un cippo, patrocinato dal Comune di Budoia,  in onore dell'autore del monumento: lo scultore  Giovan Battista Soldà detto "Tita Maniàch". Sul cippo oltre alle date di nascita e morte dello scultore è riportata la dicitura " Un uomo dal carattere forte, vissuto sempre in povertà e libertà di pensiero".
Alla posa del cippo hanno partecipato  le autorità del Comune di Budoia, una delegazione degli alpini del Gruppo di Budoia e molti cittadini presenti. Dopo un breve discorso in memoria da parte di Don Maurizio e del sindaco R. De Marchi, ha preso la parola la figlia di Tita Maniach, Maria Soldà di 83 anni. Maria  ha ringraziato tutti i presenti e ha ricordato un aneddoto: aveva circa sette anni quando il padre realizzò l'opera e lei osservandola espresse il suo disappunto al padre scultore perchè trovava sproporzionata la mano e innaturale la  posizione della stessa. Tita Maniach spiegò alla figlia che il giovane ucciso, rappresentato dalla scultura,  era un uomo forte e di osservare bene quanto era grosso il ginocchio, l'addome e la testa e che quindi tutto era in proporzione.
Maria Soldà ha poi offerto un rinfresco a tutti i presenti presso l'Auser di S. Lucia.
Per l'occasione è stato distribuito ai presenti un pieghevole, sempre patrocinato dal Comune di Budoia, dove è riportata una foto dell'artista, la sua storia, le sue opere e un breve saggio sulla sua opera coraggiosa relativa al monumento ai caduti di S. Lucia (a cura di Corrado Besa).
Benchè in passato (nell'87 e 2004) l'Artugna abbia già pubblicato parte della descrizione delle opere dell'artista e della sua vita riportate anche nel pieghevole, penso che questa occasione sia propizia per una nuova pubblicazione  anche per ricordare nuovamente l'illustre scultore e la sua opera egregia del monumento ai caduti della prima guerra mondiale di S. Lucia
Mario Bolzan