Mappa del Sito
Home Page
Inizio Pagina
Pagina Precedente
Uscito a metà aprile il suo primo film, e già si parla di Fabio Bastianello come regista emergente. E come esponente di punta del nuovo neorealismo italiano. Se lo aspettava? "Sì e no - sorride Bastianello accarezzandosi la barba.
Sapevo che Secondo tempo, il mio film sulla violenza negli stadi, avrebbe fatto scalpore: già lo sta facendo, prima ancora di venire proiettato nei cinema. Venire indicato come portabandiera del neo-neorealismo mi fa piacere: mi rifaccio idealmente a quell'epoca, a De Sica e Rossellini, con le tecnologie di oggi. Ma loro sono dei giganti, io ho ancora molta strada da fare".
Bastianello apparirebbe più giovane dei suoi 38 anni, se non fosse per i capelli già brizzolati.
Mentre l'entusiasmo cui parla dei suoi progetti, la passione che mette in ogni parola, lo fanno sembrare un ragazzo che non sta più nella pelle dalla voglia dì fare. Secondo tempo è stato girato lo scorso luglio, nello stadio Comunale di Torino, all'insegna del verismo più assoluto. Con centinaia di ultrà veri del Toro a recitare il loro ruolo; e con immagini di scontri riprese con grande realismo. La storia dì un poliziotto che sì infiltra tra gli utrà per arrestare uno spacciatore e trafficante di armi. Ma viene scoperto, e la partita si trasforma in battaglia tra tifosi e polizia. Nessun attore professionista, a parte Beppe Convertinì nella parte dell' ultrà. E' il primo film girato tutto in soggettiva e in piano sequenza. In cui, cioè, si vede la realtà con gli occhi del protagonista, l' agente infiltrato. L'effetto è choccante: sembra di trovarsi sugli spalti, nel cuore degli scontri. L'idea di fare un film soggettiva gli è venuta dai vìdeogiochi: "Sono un appassionato, quando da ragazzo ho visto un gioco chiamato Wolfenstein sulle imprese di un soldato americano che vuole far cadere il regime nazista mi sono detto: voglio fare un film così. Un po' pulp? Beh, Pulp fiction è un grande film. E Tarantino il mio regista preferito, tra i viventi", Nato a Pordenone (Il papà era Bastianello Franco ‘Thisa’ di Dardago), Bastianello frequenta l'Istituto d'Arte a Bassano del Grappa. Scopre la sua passione per il cinema, sì iscrive alla scuola di cinema nella stessa città. "Così mi sono messo a frequentare due scuole contemporaneamente - ricorda. - Non mi è mai piaciuto lasciare le cose a metà: è stata una faticaccia, ma la serietà me lo imponeva. E poi entrambe le scuole le ho fatte con passione". Passione: una parola che ripete spesso. Partito da zero, è riuscito a dare vita, a Milano, alla sua società cinematografica, la Clicstudios. Ha realizzato Secondo tempo con la miseria di 100 mila euro. Ora si sta preparando al lancio in grande stile nei cinema, seguito dalla vendita del dvd attraverso il circuito Blockbuster e alla proiezione del film su un canale Rai. E già pensa al suo secondo film, che verrà girato in estate. Anche questo a sfondo sociale: la storia di una giovane promessa del mezzofondo che finisce in carrozzina. Pensa al suicidio, viene salvato dall'amore di una disabile e dalla motivazione che gli infonde uno psicologo. E vince le Paraolimpiadi. La disabile è una vera disabile, lo psicologo pure. Si vedrà la prima scena di sesso vero tra disabili, annuncia Bastianello. Voyeurismo? "No, serve a far riflettere su un problema per tanti di loro, impossibilitati ad avere una vita sessuale normale. Il tema è ancora tabù, voglio contribuire a farlo cadere"