Non un semplice evento di cronaca, ma una vera e propria esperienza di vita indimenticabile. Si può così definire il mio incontro con Papa Francesco lo scorso 21 Ottobre u.s.
Da quando il 19 Settembre ricevetti il messaggio di invito per Telefono, (invito di scendere in Vaticano per celebrare la S. Messa nella già famosa Cappella di Santa Marta con il Santo Padre), con il cuore sussultante di gioia e di emozione, ho vissuto il tempo di attesa, assai simile al periodo che precedette la mia Prima Messa quasi 50 anni fa.
Allo squillo del Telefono ascoltai una voce: " Pronto? Parlo con il Sacerdote Don Matteo Pasut? ... - Qui dal Vaticano: Le ricordo che è invitato a celebrare la S. Messa, ... e così via ..."
Come programmato, giunsi puntuale a Santa Marta. Con me altri Sacerdoti di varie provenienze d'Italia e dall'estero, ed un gruppo di circa 30 fedeli. Ci accomodammo nella Cappella, e finalmente, puntuale, si avvicina il Santo Padre all'Altare, e nella semplicità, e nella più assoluta, profonda e devota concentrazione dà inizio alla celebrazione del Divin Sacrificio. Partecipo con viva Fede e tanta emozione.
Celebrazione strettamente legata alla Liturgia dettata dal Messale Romano: non una parola di più, nessun commento. Dico questo come riflessione personale, perché spesso siamo tentati ad aggiungere personali commenti ed appunti di vario genere durante le celebrazioni.
Dopo le letture Bibliche, la breve omelia: una semplice e profonda meditazione sulla Parola dì Dio del giorno. Il progetto di perdono, di amore, di giustizia tra i fratelli, è efficace quando siamo pronti a combattere ogni forma di divisione, di ipocrisia, di invidia e gelosia tra di noi; siamo troppo facili alla vicendevole critica, alla maldicenza allo spirito di rivalsa e di carrierismo. Cose che spezzano l'amore del bene come anche nelle piccole comunità e nelle famiglie.
Alla fine della Celebrazione, l'incontro personale con ognuno dei presenti. Per i sacerdoti, e per il gruppo dei fedeli, un breve ma intenso colloquio. Avevo in programma tante cose da dire. Purtroppo mi sono lasciato vincere da una grande emozione. Il volto sorridente e accogliente di Papa Francesco mi ha costretto a parlare più col cuore che con la bocca. Solo poche espressioni, chiesi la Benedizione secondo le numerose intenzioni, e mi rimase il proposito di ritornare presto. |