Mappa del Sito
Home Page
Inizio Pagina
Pagina Precedente
Avanti
Indietro Inizio
       
Il Sito :
La località di San Tomè si trova a 449 m s.l.m.., a nord dell'a­bitato di Dardago, su un piccolo terrazzo fluviale lungo la stretta valle del torrente Artugna. L'interesse per il sito risale almeno al secolo scorso, ma è in particolare dagli anni Cinquanta che l'area è sottoposta a recu­peri, soprattutto di superficie, di vari materiali archeologici, attualmente depositati presso il Museo delle Scienze di Pordenone: si tratta delle raccolte di Natalino Zambon, del conte Giuseppe di Ragogna, di Canzio Taffarelli, dell'Associazione Naturalisti "Silvia Zenari" e del Gruppo Archeologico del Cenedese. L'unico intervento di scavo effet­tuato con metodologia scientifica è stato quello condotto dall' ora Soprintendenza Archeologica per il Veneto e il Friuli-Venezia-Giulia nel lontano 1964. In ragione delle modalità di recupero, dei luoghi di rinvenimen­to non sempre certi e della scarsità di documentazione, si ha motivo di ritenere che i vari reperti provengano in parte dalle cavità della parete rocciosa, denominata Crode di San Tomè, in parte dal pianoro e dalla vallata sottostante. La gran quantità di materiali (litica, ceramica, oggetti in bronzo, ferro, corno, osso e pasta vitrea) restituiti dal sito è attribuibile a un ampio arco cronologico che va da un momento avanzato del Neolitico fino all'epoca medioevale, quasi senza soluzione di continuità, ad eccezione delle prime fasi dell'età del bronzo (non vi sono materiali attribuibili al Bronzo Antico e risulta solamente indiziato il Bronzo Medio) e di buona parte dell'età del ferro, che sembrerebbe attestata solamente da pochissimi reperti attribuibili al suo momento iniziale. Mancano finora ele­menti che testimonino con sicurezza una frequentazione dell'a­rea nel corso di quasi tutto il primo millennio a.C., cioè nel­l'ambito dell'età del ferro e della romanizzazione. I materiali d'età storica sono attribuibili all'epoca imperiale e tardoimperiale e riferibili soprattutto a contesti funerari. Allo stato attuale delle conoscenze, il sito di San Tomè di Dardago risulta particolarmente interessante e degno di ricerche scientifiche sistematiche e mirate per una puntuale ricostruzio­ne delle dinamiche di frequentazione e occupazione.
 
Indietro Avanti