Sabato 25 gennaio alle ore 15 è stata inaugurata la mostra fotografica "legami" all'ex teatro di Dardago di Budoia. L'evento è stato presentato dall'assessore alla cultura del comune di Budoia Elena Zambon e dal fotografo Mirco Basso. L'affluenza e l'interesse dei partecipanti è stata notevole e in molti si sono riconosciuti nel viaggio di andata e ritorno proposto dal fotografo Marco Tabaro. La direttrice della Galleria d'Arte Sacra dei Contemporanei di Villa Clerici (MI) Angela Bonomi Castelli descrive la mostra così: "I luoghi dove si è cresciuti, si è sognato un futuro, si è amato, mantengono sempre un tratto di sacralità, irrinunciabile, legata all’appartenenza, agli affetti, alla tradizione, alla terra, e il dover partire lascia sempre un tratto di nostalgia, spesso incolmabile. Restano nel cuore gli spazi, gli oggetti, i colori e le luci sostituiti nella lontananza da spazi, oggetti, colori e luci nuovi, ma che inevitabilmente rimandano a quelli familiari, del cuore. L’immagine fotografica, nella sua potenza evocativa e narrativa, permette oggi di ricostruire questo flusso di sentimenti e scoperte, mescolati ad inevitabili imprevisti, che i migranti da Budoia alla volta di Venezia hanno vissuto. E la comunanza tra i due luoghi, espressa straordinariamente con creatività spesso legata a simboli, ma acuta nella narrazione, rende preziosa e impagabile l’esperienza di vita e del cuore per il vissuto di molti. Una illuminata e delicata lettura che i due autori hanno proposto con rispetto e meraviglia." Domenica 9 febbraio dalle 18, a conclusione dell'esposizione fotografica, "legami" diventerà "legami di parole e musica"; un aperitivo accompagnato da testi e brani scelti per approfondire in modo unico i 5 temi della mostra. |
"Legami" è una mostra fotografica che ha come obiettivo l'esplicazione, tramite immagini e parole in forma di citazioni, del legame tra Venezia e il comune di Budoia (PN); similitudini e differenze che le rendono tanto uniche quanto vicine nel modo di viverle.
La mostra si presenta suddivisa in capitoli tematici che sono sostenuti e motivati da informazioni tratte da interviste a persone che hanno vissuto la migrazione da una città all'altra, principalmente per motivi di lavoro, dalla fine degli anni '40 in poi.
Il fotografo della mostra, Marco Tabaro, ha avuto modo di vivere sulla sua pelle entrambe le città e vederne per primo il legame.
Il lavoro si basa sul racconto emozionale di esperienze di vita vissuta da budoiesi, di nascita o acquisiti.
Tutti hanno in comune un percorso di vita che alla fine li porta ad una scelta da fare, per alcuni più difficile e per altri meno: Venezia o Budoia?
Giulia Tabaro
Curatore della mostra |
I luoghi dove si è cresciuti, si è sognato un futuro, si è amato, mantengono sempre un tratto di sacralità, irrinunciabile, legata all'appartenenza, agli affetti, alla tradizione, alla terra, e il dover partire lascia sempre un tratto di nostalgia, spesso incolmabile. Restano nel cuore gli spazi, gli oggetti, i colori e le luci sostituiti nella lontananza da spazi, oggetti, colori e luci nuovi, ma che inevitabilmente rimandano a quelli familiari, del cuore. L'immagine fotografica, nella sua potenza evocativa e narrativa, permette oggi di ricostruire questo flusso di sentimenti e scoperte, mescolati ad inevitabili imprevisti, che i migranti da Budoia alla volta di Venezia hanno vissuto. E la comunanza tra i due luoghi, espressa straordinariamente con creatività spesso legata a simboli, ma acuta nella narrazione, rende preziosa e impagabile l'esperienza di vita e del cuore per il vissuto di molti.
Una illuminata e delicata lettura che i due autori hanno proposto con rispetto e meraviglia.
Angela Bonomi Castelli
MED Associazione Italiana per l'Educazione ai Media e alla Comunicazione Direttore della Galleria d'Arte Sacra dei Contemporanei di Villa Clerici - Milano |
IL FOTOGRAFO: Marco Tabaro nasce a Pordenone il 02.10.1983. Seguendo la famiglia per motivi di lavoro, scoprendo il mondo, ha vissuto a: Furstenfeld (A), Cordenons (PN), Pechino (Cina) Venezia, Roveredo in Piano (PN), Dardago di Budoia (PN) e attualmente risiede con la moglie Laura a Vigonovo di Fontanafredda (PN).
Questo "girovagare" ha fatto nascere e crescere in lui una costante curiosità nei confronti del diverso, del nuovo, dell'inconsueto.
La passione per la fotografia è scaturita vedendo suo padre con un occhio sempre fisso nel mirino di una macchina fotografica e con le mani negli acidi che pian piano traducevano i pensieri raccolti in vivide immagini. La vita l'ha portato a vivere a Venezia e successivamente a Dardago di Budoia, luoghi da lui molto amati. Nei suoi pensieri c'è quasi sempre una sovrapposizione tra loro, tanto che nel tempo ha voluto sperimentare la ricerca di affinità ed immagini comuni ai due, da tradurre in emozioni su carta stampata.
Oggi, alla domanda: sei un fotografo? Risponde:
"... Diciamo che mi piace osservare...
Mi piace pensare alla fotografia come un gioco che mescola luoghi, persone, cose, profumi, colori, rumori e dolci suoni.
Mi piace sapere che alla fine del gioco risulti una mia visione della realtà e non solo di come è la realtà veramente. " |