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Ogni anno, a Dardago, il 21 di novembre si celebra la Madonna della Salute. Questa festa in onore della Madonna venne istituita verso la metà del XVII secolo dopo la famosa e terribile pestilenza, di manzoniana memoria, che aveva colpito le nostre terre e gran parte dell’Europa. Correva l’anno 1630 e portato da chissà quale lontano paese, il virus della peste trovò fertile terreno prima nelle città di mare europee, poi si sparse in tutte le contrade, complici anche le precarie condizioni igieniche della popolazione. Moltissime persone fuggivano dalle città, credendo che l’aria salubre della campagna fosse una panacea al terribile morbo, ma così non era. In quei tempi, la medicina nulla poteva nei confronti di sì terribile malanno, la gente disperata, allora cercava conforto nelle preghiere e nelle suppliche alla divinità, fu così che in molte città e paesi la gente faceva voto, per ottenere la cessazione della pestilenza, di costruire chiese, edicole e di innalzare statue in onore della Madonna. In circa due anni, tanto durò la pestilenza, in Europa le vittime furono milioni, nelle nostre terre molti paesi ebbero la popolazione decimata, intere famiglie scomparvero Finalmente la virulenza del terribile morbo a poco a poco scemò fino a cessare completamente, era l’anno 1631. I superstiti allora misero in atto i voti fatti ed in molti paesi si costruirono chiese ed innalzarono statue in onore della Madonna della Salute, la più celebre ed imponente chiesa è quella che venne costruita a Venezia. Anche a Dardago, che evidentemente non era stato risparmiato dalla peste, si mantenne la promessa fatta e si istituì la festa della Madonna della Salute. In seguito il clero ed i devoti, oltre che invocare la Madonna per la salute corporale, rivolgevano e rivolgono le loro suppliche anche per la salvezza dello spirito. Dardago e la sua pieve innalzarono una statua alla Madonna che venne collocata, dopo la costruzione alla fine del settecento dell’ attuale chiesa, in un altare della stessa. La statua della Madonna col Bambino che attualmente si trova nella chiesa di Dardago, non è originale, di quella, come da informazioni acquisite, di originale c’è solo la testa della Madonna, il resto è un’opera fatta nello scorso secolo. Fino a 50-60 anni fa la statua veniva “vestita” cioè addobbata in occasione della sua festività. Ai nostri giorni questo non si usa più, come non si usa più mettere una specie di grande corona sopra la Madonna ed il Bambino. Fino alla fine degli anni cinquanta, la festività coincideva anche con la festa del “Ritorno” cioè in questo periodo ritornavano all’amato paese la stragrande maggioranza di emigranti, per la maggior parte erano uomini che, lasciata la famiglia per necessità, andavano a lavorare chi come muratore chi come falegname chi nel ramo alberghiero, in varie città italiane ed anche in nazioni come la Francia, il Belgio, la Germania e il Regno Unito, il paese si ripopolava, c’era allegria nelle famiglie perché sia le mogli che i figli potevano rivedere i rispettivi mariti e padri e questi potevano con soddisfazione rivedere i figli più cresciuti sia fisicamente che interiormente e poi arrivava un po’ di benessere dai soldi guadagnati con tanta fatica! Questa festa in onore di Maria coincideva anche con la conclusione del raccolto dei campi e, chi per scelta, aveva deciso di rimanere in paese a fare l’agricoltore, se il raccolto era stato abbondante aveva un motivo in più per ringraziare la Madonna. Allora la festa della Madonna della Salute era vissuta in maniera più sentita che non oggi, si ringraziava non solo per il benessere fisico ma anche per quel po’ di agiatezza materiale raggiunta. La partecipazione dei paesani alle varie cerimonie religiose che si celebravano nella settimana precedente la festività era massiccia, come numerosa era ed è ancor oggi la presenza di devoti, della Madonna della Salute di Dardago , provenienti dai paesi limitrofi, Budoia, S. Lucia, Castello, Aviano… Il culmine però si raggiungeva nel pomeriggio del 21 novembre quando, accompagnata dai festosi rintocchi delle nostre stupende campane, dagli stendardi, dalle croci, dai fanali delle grandi ricorrenze e naturalmente dalla popolazione orante, la statua della Madonna veniva portata, dai coscritti di leva indossanti una bianca tonaca, in processione per le vie di Dardago. Ora gli emigranti che ritornano a svernare in paese non ci sono più, la popolazione non partecipa più in massa, come tempi addietro, alla vita religiosa, quei pochi giovani che sono in paese hanno altri interessi, però per fortuna c’è ancora qualcuno che, nella domenica più vicina al 21, porta e partecipa devotamente alla processione della Madonna della Salute. La nostra speranza è che la devozione e la partecipazione attiva a questa antica tradizione, tramandataci dai nostri avi, non abbia a scomparire, noi cercheremo di fare ciò che è nelle nostre possibilità affinché questo non avvenga, sperando che i pochi giovani del paese recepiscano ed attuino il messaggio a loro rivolto.