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LA FESTA DI NATALE E LA SUA STORIA

All’inizio dalle comunità cristiane venivano celebrate due feste per la nascita di Gesù:
il 25 dicembre in Occidente, il 6 gennaio in Oriente.
La prima era chiamata Natale del Signore, la seconda Epifania (= manifestazione) del Signore. Nell’Epifania i cristiani orientali ricordavano, insieme alla nascita; il battesimo di Gesù. Nessuno conosceva la data esatta della nascita di Gesù, ma attorno al 25 dicembre i pagani di Roma celebravano rumorosamente la festa di Natalis (solis) invicti, cioè del Sole che al solstizio d’inverno, ricominciava a crescere con forza  e splendore.
Cristo, secondo la profezia di Malachia, è “il sole di giustizia” (3,20). Per dare un senso cristiano a quella festività pagana, i cristiani cominciarono a festeggiare in quel giorno la nascita di Gesù. “L’occasione del sorgere della festa dell’Epifania in Oriente -scrive A. Bergamini- non è molto diversa da quella per qui è sorto il Natale in Occidente.
I pagani celebravano anche in Oriente, e particolarmente in Egitto , la festa del solstizio invernale. I cristiani , tredici giorni dopo il 25 dicembre, quando l’aumento della luce è più visibile, al 6 gennaio celebravano il Natale per evidenziare che Gesù nascendo in quel giorno,  dimostrava di essere la luce vera”.
Le prime notizie della celebrazione del Natale nella città di Roma risalgono all’anno 336 (la religione cristiana era stata dichiarata “lecita” nel 313). La festa del Natale si diffuse rapidamente nel nord Italia e in Spagna. L’ Epifania, in Oriente, veniva già celebrata in anni anteriori. Verso la fine del 300 avvenne uno scambio di feste tra Occidente e Oriente. Sappiamo che in quel periodo ad Antiochia di Siria e in Egitto si celebrava il Natale il 25 dicembre, come festa venuta da Roma, mentre l’Epifania continuava ad essere celebrata il 6 gennaio in tutto l’Oriente. A sua volta, pure alla fine del 300, la festa dell’Epifania giunge in Occidente, ma con un significato diverso. Diventò la “manifestazione” di Cristo al popolo pagano, rappresentato dai Magi giunti a Betlemme per adorare Gesù. ( A questa memoria si aggiunsero quelle del Battesimo del Signore e del miracolo di Cana).

LA TRADIZIONE CRISTANA DELL’ALBERO DI NATALE

Verso il secolo XI, nell’Europa del Nord, si diffuse l’uso di allestire rappresentazioni (sacre rappresentazioni o misteri) che riproponevano episodi tratti dalla Bibbia.
Nel periodo dell’Avvento, una rappresentazione molto richiesta era legata al brano della Genesi sulla creazione.
Per simboleggiare =l’albero della conoscenza del bene e del male= del giardino dell’Eden si ricorreva, data la regione (Nord Europa) e la stagione, ad un abete sul quale si appendevano dei frutti.
Da quell’antica tradizione si giunse via via all’albero di Natale dei giorni nostri, di cui si ha una prima documentazione certa risalente al  1512 in Alsazia. L’abete di Natale assunse gradualmente anche un significato nuovo: venne  a simboleggiare la figura di Gesù il Salvatore che ha sconfitto le tenebre del peccato: per questo motivo si è cominciato ad adornarlo di luci.

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In Grecia i bambini ricevono i regali il giorno di Capodanno.
Li porta San Basilio che era un santo povero il quale, per studiare ,
raggranellava i soldi cantando per le strade.
Una volta venne preso in giro e allora il bastone
a cui si appoggiava fiorì per prodigio.

Sempre il giorno di Capodanno si mangia una torta molto semplice
fatta con farina, zucchero, burro e uova, chiamata vassilòpitta.
 Nel cucinarla è tradizione che si infili nella pasta una moneta.
Una leggenda popolare dice che al fortunato che toccherà
la fetta con la moneta sarà assicurato un anno di gioia e ricchezza.

Il dolce di Natale più buono che ci sia
si prepara in famiglia, in pace e così sia!
Si prende una misura ben colma di pazienza,
di gentilezza un pugno, molta condiscendenza,
si aggiungono all'insieme comprensione e buon cuore,
si unisce un grosso pizzico di dolcissimo amore,
astuzia e tenerezza non possono mancare,
danno un tocco squisito, molto particolare,
e infine l'allegria in grande quantità,
si cuoce lentamente,
una vera bontà.

Stanotte a mezzanotte,
è nato un bel bambino,
bianco,rosso e...
tutto ricciolino.
Maria lavava,
Giuseppe stendeva
e il bambino piangeva
dal freddo che aveva.
Non pianger mio figlio,
che adesso ti piglio, ti lavo
ti vesto, la pappa ti do.
La neve scendeva,
scendeva dal cielo,
Maria col suo velo
copriva Gesù.

Stella stellina
Natale si avvicina,
la fiamma traballa,
la mucca è nella stalla,
la mucca e il vitello,
la pecora e l'agnello,
la chioccia coi pulcini,
la gatta coi gattini,
la capra ha il suo capretto,
la mamma ha il suo bimbetto,
ognuno ha la sua mamma
e tutti fan la nanna.