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IL PRESEPE
La parola presepe indica anzitutto una mangiatoia per gli animali. Secondo l‟evangelista Luca, Maria ha deposto Gesù nella mangiatoia della stalla in cui aveva trovato rifugio insieme a Giuseppe. Le più antiche raffigurazioni di questo fatto risalgono al quarto secolo. La leggenda attribuisce il primo presepe vivente a San Francesco. I personaggi sono quelli ricordati dal Vangelo: Maria, Giuseppe, il bambino Gesù, gli angeli, i pastori e i magi. Ogni nazione e ogni regione del mondo ha poi adattato il presepe inserendo personaggi, costumi e tradizioni del luogo.

IL NATALE DI FRATE FRANCESCO
È possibile riscoprire il senso profondo del Natale, il suo vero significato? San Francesco ci ha provato attraverso la celebrazione di un Natale speciale a Greccio, in provincia di Rieti, nel 1223, tra la gente semplice e povera che viveva su quelle montagne. In fondo, si trattava semplicemente di imparare a mettere al primo posto quel che Dio ha fatto per noi… “Il Signore della Gloria si è fatto piccolo bambino: ha preso la carne della nostra fragile umanità”! Questo è il segreto del Natale che San Francesco d‟Assisi continua ad insegnarci.

DALLA LODE AL CREATO ALL‟ADORAZIONE DEL FIGLIO DI DIO
I bambini grandi della scuola dell‟infanzia di Dardago, nell‟ora di religione cattolica, hanno interpretato la raffigurazione della nascita di Gesù proprio attraverso la figura di San Francesco, conosciuto come cantore della Natura (percorso sul Creato a partire dal racconto biblico della Genesi) e come fondatore della tradizione del presepe „vivente‟ (percorso sul Natalecristiano a partire dal racconto evangelico di Luca). Nella grotta di Greccio Francesco colloca anche l‟asino e il bue: i due animali calmi e pacifici, lasciano capire che il mistero di quella notte santa riguarda anche loro perché la nascita del Salvatore è importante per tutta la creazione.
Questo “PRESEPE DEL BOSCO” vuole suscitare l‟emozione e la meraviglia della Creazione primordiale di Dio che viene rinnovata nella Venuta di Suo Figlio Gesù (“Il Verbo si fece carne e venne ad abitare in mezzo a noi…” Gv 1,14). Secondo lo spirito francescano, tutte le creature danno lode alla grandezza di Dio e qui nella nicchia di un tronco (“il tronco di Jesse” che rappresenta l‟albero genealogico di Gesù a partire da Jesse, padre del re Davide Isaia 11,1-11) sono attirate per attingere luce e bellezza dalla Luce del mondo, Gesù (Is 9,1 - Gv 1,9 - Gv 8,12). Sono i piccoli e gli umili che raggiungono per primi la grotta della tenerezza, proprio come fecero i pastori: ecco allora gli scoiattoli, il cerbiatto, la civetta, il gufo, il pettirosso, il riccio… Animali che i fortunati bambini della scuola di Dardago hanno imparato a conoscere nelle loro innumerevoli passeggiate nel bosco. In queste occasioni hanno scoperto la natura e raccolto materiale che è stato utilizzato per comporre il presepe: sassi del greto dell‟Artugna, muschio, pungitopo, tronchi e rametti del sottobosco. Le delicate pennellate dei bambini sui sassi, hanno raffigurato la natività nella sua essenzialità: Maria, Giuseppe e Gesù. Tutto il bosco è in adorazione del Figlio di Dio che misteriosamente attira a sé le creature e dona pace e serenità al mondo. Guardando il bambinello con gli occhi dei piccoli … dei bambini, dei pastori, degli animali… riscopriamo il valore dimenticato del soffio di Vita Creatore che si rinnova nella nascita di Gesù come Nuova Creazione.
Sgorga allora dall‟anima il canto tanto amato dai bambini, che sulle note della chitarra accompagnata dalle loro voci, prende vita e innonda i nostri cuori…

“Laudato sii o mi Signore… Per tutte le tue creature…”
I BAMBINI GRANDI della Scuola dell‟infanzia di Dardago,
le Insegnate di sezione e l‟insegnante di Religione DEL SAVIO LAURA