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Anche quest’anno, dopo molte polemiche sollevate da ambientalisti, animalisti e quant’altro, il Panevin è stato acceso. Da giorni era iniziata, soprattutto da parte della Regione, una campagna anti-Panevin in quanto si sostiene che simili iniziative siano dannose all’ambiente e alla salute perchè inquinanti. Ma la domanda che sorge spontanea è: possibile che sia proprio un po’ di fumo una volta l’anno a danneggiare irrimediabilmente l’ambiente? Si voleva porre l’obbligo di spegnere il fuoco del Panevin dopo due ore dall’accensione. Ma chi detta simili regole ha mai partecipato all’evento? Per quanto ridotte siano le dimensioni del falò dopo solo due ore è praticamente impossibile spegnerlo e, ammesso anche che si possa fare, provate ad immaginare la montagna di materiale da smaltire nelle discariche, sempre ammesso che le discariche siano disposte a riceverla! Comunque nonostante le ostilità e nonostante i controlli del Comune, che aveva per altro affisso dei manifesti invitando la cittadinanza alla raccolta del materiale nei siti destinati al Panevin con queste parole: “Aderire all’iniziativa significa ridurre i rifiuti, lo smaltimento e le discariche abusive”, la festa ha avuto luogo. Vorremmo inoltre invitare chi è contrario a simili iniziative a partecipare almeno una volta e constatare di persona come sia importante continuare a proporre feste popolari per non far morire le nostre tradizioni che hanno come scopo principale la gioia di vivere insieme e trascorrere qualche ora spensierata fra amici e conoscenti, cosa che si potrebbe dire essenziale visti i momenti bui che stiamo attraversando. Comunque sia il nostro Panevin è stato acceso e chi vi ha partecipato ha potuto degustare 80 litri di vin brulè, 7 chilogrammi di pinza, un numero non ben definito di torte fatte in casa, 150 panini e bibite varie. Ringraziamo gli organizzatori che, giustamente, si sono ritagliati un piccolo spazio per loro, ma solo dopo aver completato il lavoro, con una bella grigliata.
    Speriamo di rivederci ancora l’anno prossimo!