Molti ricordano la lunga fila che precedeva e seguiva il baldacchino che accompagnava il Santissimo Sacramento sotto il sole torrido del giovedì dopo la Domenica della Santissima Trinità. Era giorno festivo”. Uomini che si davano il turno a sostenere il baldacchino, quelli che portavano i “ferai” il “feral grand”, i stendardi alti e impegnativi da sostenere. Stuolo di bambini con i cesti dei petali di fiori da spargere davanti al Santissimo che passava per le strade del paese. Si cantava a squarciagola: T’adoriam Ostia divina, Noi vogliam Dio, Inni e canti, O salutaris Hostia, Christus vincit. Ricordi di un tempo che fu. Oggi i tempi sono cambiati. Il giovedì non è più festivo: danneggerebbe la produzione di quelle poche industrie rimaste aperte. Ma la Chiesa sta tornando a ricuperare la tradizione del giovedì. La processione da Roma col Papa, alle città con i vescovi rispettivi a molti paesi, viene trasferita alla sera. Anche noi già da diversi anni abbiamo ricuperato tale celebrazione. Ci riuniamo alcuni fedeli delle tre parrocchie in un paese a turno, quest’anno a Dardago e dopo la celebrazione della messa intorno alle 21 usciamo. Quest’anno la processione è stata più corta ma ugualmente devota con canti e preghiere. Abbiamo avuto la presenza dei fanciulli della Prima Comunione e di alcuni cresimati che si sono stretti attorno al sacerdote ed hanno pregato ed aiutato nelle varie incombenze. Al termine della celebrazione un’unanime soddisfazione da parte dei partecipanti per la scelta di aver fatto insieme questa devozione e di sera.