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Anche l’edizione 2012 della sagra di Santa Lucia ha riservato emozioni, soddisfazione e… tanto lavoro per gli organizzatori. Il programma religioso ha visto tutti i sacerdoti della forania (ben nove sono saliti sul colle) celebrare la messa del mattino; le messe del pomeriggio del 13 e della mattina del 16 sono state accompagnate dalla chitarra e da vecchie e nuove glorie canore del paese; quella del 16 pomeriggio, a conclusione della festa e celebrata dal vescovo, è stata quella più partecipata e animata delle liturgie in onore della martire siracusana, con mottetti scelti a quattro voci. Le campane a distesa e le cornamuse natalizie hanno ritmato il percorso della processione lungo le vie del paese: finestre decorate e portoni spalancati con presepi preparati per l’occasione; anche per le case disabitate c’è stato chi ha avuto un’attenzione affettuosa, attaccando un ramo di pino e delle belle pannocchie legati insieme da un nastro rosso. Un tripudio di colori, e tanta cura nel preparare le nostre umili strade. Nonostante questi ornamenti non facessero parte di una consolidata tradizione, da qualche anno a questa parte la processione è diventata sempre più bella e variopinta: senza perdere il clima di devozione al seguito del simulacro della santa della luce, si scioglie in un’allegria frizzante che prelude al Natale vicino.
Dopo la benedizione del vescovo (Giuseppe Pellegrini) nella chiesa parrocchiale, un momento conviviale è proseguito davanti alle scuole con castagne, cioccolata calda e panna, polenta gialla preparata al momento, formaggio e salame, brulè e tanti dolci. Mentre i sonadori allietavano i presenti con melodie più folk, si vendevano gli ultimi biglietti della lotteria di beneficienza che ha posto termine alla giornata, mentre il sole tramontava dietro le montagne. Grande successo ha avuto il secondogenito del calendario di Santa Lucia, curato nei minimi particolari da Corrado Besa e che ancora susciterà dolci ricordi nei più anziani ed emozioni del “come eravamo” nei più giovani. Una bella mostra di presepi, provenienti da tutto il mondo, anche da paesi non di ispirazione cattolica come la Cina, ha trovato posto nei locali delle scuole elementari: una vera testimonianza di arte e fede. Una novità nel panorama delle iniziative.
Il clima – dopo due giorni di continua pioggerellina – è stato clemente ed ha favorito un momento per cui da tanto ci si era prodigati.
I festeggiamenti profani avevano avuto inizio con una cena comunitaria per circa settanta persone la sera di giovedì 13, con un menù a base di polenta e baccalà, risotto ai funghi nostrani e arrosto di maiale. Sabato sera non è mancato il tradizionale sparo del carburo; la chiesa al colle era illuminata dall’inizio della settimana, dopo che l’impianto elettrico era stato rinnovato. Ormai tradizionale anche il mercatino (ma dovremmo chiamarlo boutique del ricamo, del lavoro d’ago e uncinetto) delle sorelle Fort Mula che offrono il loro lavoro per i più bisognosi, individuando di volta in volta un progetto da sostenere o una lacrima da asciugare.
Il plauso per tanto successo va al comitato festeggiamenti guidato da Rosa Oliva e Antonio Caraco: ogni anno con un anno di più, ma anche con tanto entusiasmo in aggiunta. Si cerca sempre di individuare chi può dare una mano e sempre si rinnova la disponibilità. Su spinta del consiglio pastorale, ma con tanto impegno anche di altri paesani, si organizza questa grande festa di famiglia che dimostra di saper ritrovare unità e coraggio nel celebrare la patrona Santa Lucia e la storia dell’ omonimo borgo.
    Fabrizio Fucile
       
       
       









































































































































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