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Agli inizi del IV millennio a.C. in Italia settentrionale si realizzò una unificazione culturale ad opera delle genti portatrici della Cultura dei Vasi a Bocca Quadrata, chiamata in questo modo per la particolare forma dei recipienti ceramici. Tale cultura cancellò completamente il bagaglio tecnologico e stilistico del mosaico di gruppi che l'avevano preceduta, dimostrando una grande versatilità che si espresse nell'adattamento a qualsiasi condizione ambientale. La Cultura dei Vasi a Bocca Quadrata è stata suddivisa in tre fasi: stile "geometrico-lineare", "meandro-spiralico" e "a incisioni ed impressioni".
Nel Friuli occidentale sembrano mancare i siti attribuibili alla prima e alla seconda fase di tale Cultura, presenti in regione a Piancada-Bosco Nogali (UD) e nella Grotta dei Gelami sul Carso Triestino. La terza fase è invece rappresentata dall'abitato di Bannia-Palazzine di Sopra, riferibile a un momento antico di questa fase, e dai siti di Palù di Livenza e di San Tome di Dardago, che testimoniano il momento conclusivo della Cultura dei Vasi a Bocca Quadrata, quando questa appare fortemente influenzata da elementi di emanazione della Cultura della Lagozza.
Palù di Livenza
Il sito fu individualo negli anni Sessanta da Canzìo Tuffarelli in occasione dell'escavo di un canale che aveva lo scopo di far defluire le acque stagnanti. A partire dagli anni Ottanta, prima la Soprintendenza Archeologica di Padova e, in seguito, la Soprintendenza Archeologica e per i B.A.A.A.S. del Friuli-Venezia Giulia iniziarono delle indagini archeologiche nell'area, che portarono al recupero di numeroso materiale ceramico, litico e osseo e all' individuazione di strutture lignee pertinenti probabilmente a diverse fasi di costruzione dell'abitato fondato su capanne.
Bannia -Paiazzine di Sopra
La stazione preistorica di Bannia è ubicala nella bassa pianura pordenonese tra i fiumi Sile e Fiume. La sua segnalazione si deve ad Addane Grillo che individuò alcuni affioramenti di terreno nerastro associati a materiale litico e ceramico. Le indagini stratigrafiche iniziate dalla Soprintendenza Archeologica e per i B.A.A.A.S. del Friuli-Venezia Giulia e proseguite dal Museo delle Scienze di Pordenone hanno condotto al reperimento di strutture simili a quelle già note per i siti del Neolitico antico (Fagnigola e Valèr).
   
   
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