Ossidiana Nella storia dei contatti e delle comunicazioni tra le popolazioni del Mediterraneo occidentale, l'ossidiana - roccia vulcanica, vetrosa e utilizzata al pari della selce per la fabbricazione di strumenti - ha giocato un ruolo importante a partire dal Neolitico. Tali contatti commerciali sembrano anticipare di tre millenni quelli dei Micenei. L'analisi della composizione chimica di questa materia prima consente l'individuazione dell'area di provenienza, fornendo importanti informazioni sulla vastità della sua distribuzione. L'ossidiana in uso nel Mediterraneo occidentale nel corso della preistoria proviene da quattro principali giacimenti: Lipari, Palmarola, Pantelleria e Sardegna. Da queste quattro isole provengono i manufatti in ossidiana rinvenuti nei siti della Francia meridionale, dell'Italia peninsulare, della Corsica, della Sardegna, della Sicilia, di Malta e del Nord Africa. Lo studio di numerosi campioni di ossidiana da altrettanti siti archeologici italiani ha rivelato delle variazioni geografiche e cronologiche nell'uso delle risorse dei differenti giacimenti. L'ossidiana reperita nei siti ascrivibili alla Cultura dei Vasi a Bocca Quadrata sembra infatti provenire essenzialmente dalle Lipari, mentre con l'affermarsi della Cultura della Lagozza diventano importanti i giacimenti della Sardegna. Purtroppo l'analisi condotta dall'Università della Calabria sul manufatto rinvenuto a San Tomè di Dardago ha restituito un risultato dubbio: si è incerti infatti tra la provenienza dai giacimenti della Sardegna o da quelli dei Carpazi. Solo ulteriori analisi potranno chiarire questo dato. |
Quarzo
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Manufatto in quarzo Da San Tomè |
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